Nel primo anno di pace

mar. 23 settembre 2003 Nel primo anno di pace, anche trovare un albergo sulle Alpi che potesse accogliere per una vacanza estiva la quarantina di soci del Club alpino Italiano, sezione di C. non era impresa banale. Di questa vicenda e delle difficoltà incontrate dagli organizzatori non so nulla di certo perché all’epoca avevo tre […]

Null’altro, se non il fruscio delle calze di seta

mar. 30 settembre 2003 Aprì il piccolo portafoglio di raso nero con i ricami di strass della nonna che continuava a portare come un portafortuna, un ricordo affettuoso di un’infanzia serena. Ad un’occhiata sommaria il telefonino sembrava all’erta. Evidentemente non poteva neppure telefonarle per avvertirla del ritardo. Lo spettacolo era incominciato abbastanza puntualmente e finito […]

Canapa, pace, pece e pazienza

mer. 08 ottobre 2003 Io calafato, tu calafata, egli non ce la fa a calafatare ed è meglio che cambi mestiere.Calafatare richiede canapa, pace, pece e pazienza.Nel ramo calafatatura senza canapa non si campa.Se la calafatatura è a regola d’arte la nave solca le onde, altrimenti ara il fondo.Quando una nave mal calafatata tocca il […]

“Due no, ma uno solo si può”

lun. 03 novembre 2003 “Due no, ma uno solo si può”, questa la frasetta completa che costituiva la formula sintetica ed esauriente del “fantasma fondamentale” psicoanalitico di un suo caro amico, al termine di una lunga analisi conclusasi con successo. Niente di più di così, ma il percorso per vederla affiorare dentro di sé era […]

Katzenbergen

Piantare baracca e burattini e partire era diventata un’abitudine alla quale non sapeva rinunciare. Sosteneva che un tipo sveglio, e lui si riteneva tale, poteva andare a vivere in India e camparvi confortevolmente, se aveva cinquecento dollari in tasca e sapeva come tenerli in movimento e farli fruttare. Avevo avuto notizie di questa sua teoria […]

Non sarà il Mosè di Michelangelo, ma …

mer. 05 novembre 2003 Sul grande portone ad arco spiccava una maestosa testa di cavallo in bassorilievo all’interno di un tondo di terracotta del bel colore mattone dell’argilla nostrana ad indicare la presenza di una stalla per il cambio dei cavalli. Quando ero bambino, tuttavia, la funzione dei grandi spazi che avevano un tempo ospitato […]

In barba alle convenzioni…

In barba alle convenzioni, fece il suo clamoroso ingresso nell’atrio neoclassico del club, ostentando una minigonna simbolica e un largo ombrello da golf, a spicchi di colori contrastanti, completamente aperto. Lo sguardo dapprima sorpreso, poi costernato del portiere la rinfrancò completamente, temeva di non essere stata notata. Prima di affidarlo alla guardarobiera chiuse l’ombrello e […]

Ti sembro obbiettivo?

Mi chiamo Zeiss, Vario Sonnar Zeiss. Tutti mi considerano una persona limpida ed obbiettiva, esente da riflessi negativi della realtà che mi circonda, anche se so bene di avere le mie deformazioni periferiche quando il mio sguardo si allarga ai limiti del mio angolo visuale.Da quando nel 1846 mio nonno Carl fondò a Jena, in […]

Carpe diem

Era una giornata di quelle in cui il gatto, stirandosi sulle zampe per fare la U rovesciata e sbadigliare con più gusto, guarda fuori dalla finestra e si rimette a dormire acciambellandosi sul cuscino sulla sua impronta già calda. Niente di grandioso come un tornado o anche solo un banale acquazzone nostrano, ma una pioggerella […]

In proporzione

Della moltiplicazione dei pani e dei pesci era stato informato da bambino, anche se la vicenda gli aveva lasciato qualche dubbio, all’epoca, ma quando vide che la sua vecchia teiera, sulla quale aveva fermato lungamente lo sguardo soprappensiero, si era gonfiata, credette di avere le traveggole e cercò di convincersi che era sempre stata di […]

In punto

Da quando, ancora con le braghe corte, aveva saputo che l’orologio di piazza sulla robusta torre centrale del castello era opera di un suo bisnonno, il più celebre orologiaio del paese, nonchè appassionato cacciatore, abituato a chiudere bottega quando arrivava l’ora di staccare la doppietta dal chiodo, aveva preso l’abitudine di tenerlo d’occhio. Giusto un’occhiatina […]

Venature della sorte

Aveva cominciato da bambino, incantandosi a contare gli anelli delle ceppaie rimaste nel vecchio bosco vicino a casa, dopo le periodiche operazioni di sfoltimento. Con l’aiuto del nonno, aveva imparato a distinguere le vicende della vita dei grossi tronchi ormai giunti alla loro fine. Non solo ne scrogeva sempre più chiaramente la sorte collettiva: gli […]