Dorme o muore?

Ad entrambi i miei nipotini (ed al loro nonno) piace questa canzone che è stata usata per la pubblicità di un dolciume da bambini. Trovo che l’interpretazione dell’ippopotamo felice (Happy Hippo) sia molto spassosa. La nipotina bilingue, poi, la canta deliziosamente in francese (la sua lingua principale), in una versione che prevede la morte del leone che, invece, nella versione inglese, pacificamente “dorme stanotte”. Oltretutto non ci sarebbero problemi metrici nel farlo dormire (dort) anziché morire (est mort).
Mistero delle traduzioni.
Se ti punge vaghezza, qui trovi la versione francese, qui quella inglese e qui notizie sulla canzone.

La grande onda

Le tragiche vicende del Giappone di questi giorni mi hanno richiamato alla mente i magnifici dipinti di Hokusai che conoscevo da ragazzo perché erano una passione di mia madre. In particolare la tremenda onda aggressiva, con i frangenti che sembrano mordere le barchette in totale balia del mare, ci ricordano come il fenomeno degli tsunami distruttivi faccia parte della cultura giapponese e della sua arte, da secoli.
Quello che Hokusai ha tralasciato di mostrarci, nella sua poetica rievocazione del mare tempestoso, sono i resti luttuosi che l’onda lascia alle proprie spalle, dopo essersi ritirata dai villaggi che ha devastato. Ed è proprio questo che nessuno di noi avrebbe voluto vedere nei giorni scorsi.

tsunami di Hokusai

“La grande onda” di Hokusai

Anticipo di primavera

Oggi, nel primo pomeriggio, si respirava veramente un’aria di primavera, dopo alcune giornate veramente fredde “fuori stagione” e mi ha rallegrato vedere la piazza piena di gente festeggiare l’arrivo di un bel sole tiepido. Mentre stavo passando, un folto gruppo di bambini aveva appena finito di posare per la “foto di gruppo”. Peccato che nell’immagine festosa non siano registrate anche le loro voci, mentre pronunciavano, all’unisono, cheeeeese per sincronizzare il sorriso, al comando della maestra-fotografa.
Dietro di loro piccoli gruppetti di ragazzi di età universitaria, approfittavano del modesto calore delle pietre del “crescentone” per chiacchierare, leggere o, addirittura, dormire, distesi al sole.
Più tardi, nel percorso di ritorno dalla biblioteca a casa, una piccola banda di ottoni composta di giovani del conservatorio, si è esibita, a richiesta e con qualche stonatura aggiunta, in un’allegra esecuzione dell’inno di Mameli, in versione scorciata e adatta alla circostanza.
Domani di nuovo nuvole, pare, ma intanto oggi…
Foto scattate con il telefonino oggi pm, giovedì 10/03/2011, in piazza Maggiore a Bologna

Un magrissimo Martedì-grasso

Martedì grasso

Foto scattata con il telefonino oggi, martedì grasso in via IV novembre a Bologna
(la stella filante alla mesta statuetta l’ho regalata io, per consolarla della solitudine in cui era rimasta, durante i festeggiamenti)

Indovinello tibetano

lama
E’ indispensabile a tavola e in cucina
ma non la toccare con la tua manina
Se allevato in terra lontana
fornisce cappotti e berretti di lana.
Hai già capito bella indovina?

Indovinello per Margot

Ti piace la pecora?

Pecore
Ti piace la pecora con quella faccia strana
e tutto il corpo coperto di lana ?
Sembra una balla pelosa ambulante
da cui sbucano le quattro zampe.
Quell’insulsa miniera di lana

Smargiasso

Parlare ad alta voce e fare chiasso
sembravan essere il suo solo spasso
Non era un genio e neppure un gentiluomo
a malapena lo avresti detto un uomo
Quell’arrogante insopportabile smargiasso