A dispetto dell’antico precettoAl mattino si alzava tardi da lettoDormiva fino a rifiuto di giaciglioPoi la vita prendeva di piglioFino a tarda notte insonne come un gufetto
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Maratonda
Fra talprima talora taldopo Il tempo c’è ma pocopoco Come in un giro circolare il posto giusto devi cercare E startene al centro senza girare
Anfiteatro
Sono andato all’anfiteatro Per godermi un anfispettacolo Ma c’era solo un palco normale Niente di nuovo tutto uguale Per fortuna l’opera non era male
La storia
Ho incontrato chi scrive la storia E distribuisce sconfitte e gloria Mi ha detto che la riscrive continuamente Per accontentare i gusti della gente E rendere la verità sempre più avvincente
Euclide a tavola
Per preparare una torta di cioccolatoAveva soltanto uno stampo quadratoQuando uscì dal forno bella croccanteLa porto in tavola ancora fumanteMa tagliarla a fette uguali fu un rompicapo
La polenta riempie ma non contenta
Durante l’800 con il miglioramento della rotazione colturale Il granoturco ha conosciuto una diffusione eccezionale E i poveri contadini sono stati costretti a mangiare polenta Malcotta e scondita come unico alimento di sopravvivenza Non serve il progresso tecnologico senza miglioramento sociale
Gatto salvavita
Il fumo denso che filtrava dalla cucina Aveva spaventato la vispa gattina Non sapendo bene come allarmareLa padrona impegnata a telefonare Con un balzo spalanco’ la porta di cucina
Cane giornalista
Cercava un cane di una razza specialeChe a comando gli portasse il giornaleLa prima volta che accade sul serioEsultò per l’avverarsi del suo desiderioMentre il cane lo guardava molto serio
Primo luglio
Oggi è il primo luglio ma non me ne vantoE’ giunto alla chetichella senza slancioForse spaventato dalla lunga pandemiaChe i giorni e i mesi ha portato viaMacinandolì con mestizia e malinconia
La buona educazione
Improvvisamente imprecava come una baldracca prussiana Pur essendo manifestamente un’elegante signora toscana A scusante di questa sua disdicevole manifestazione Adduceva la troppo severa insopportabile educazione Ricevuta dalle suore tedesche maestre di rigore e umiliazione
Il fantasma
Quando scendevo agli inferi a prendere il carbone Per alimentare l’ingorda caldaia del termosifone Reggevo una candela dalla luce trermula e morente Soggetta ai soffi e ai dispetti dell’anima dolente Signora e prigioniera della cantina del carbone
Autosuggestione
Al cospetto del suo avversario diretto Spalancava gli occhi e gonfiava il petto Percosso da un nuovo crescente vigore Affilava gli artigli come un predatore Solo soletto davanti al suo lucido specchio