Il tavolo bianco della casa al mareAvrebbe una lunga storia da raccontareOra sotto un portico quasi abbandonatoPuò vantare un lungo glorioso passatoVissuto in un bagno vaporoso e profumato
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Autoritratto
Indietro tutta
Al suo risveglio di primo mattinoPensò ad uno scherzo del destinoQuando vide il suo futuro cancellatoE seppe che non ci sarebbe mai statoAccese la pipa e si tuffò nel passato
Bagliori notturni
Calda era la notte e senza ventoIl cielo senza luna né stelle era spentoSolo inquietanti bagliori da occidenteDa remoto avanzavano incessantementeA turbare la pace della mente
Il bagnino
Con voce flebile quasi inesistenteParlava con gli occhi diretto alla menteAveva un barbone da guru indianoAnche se era un comune cristianoDel suo discorso non ho capito niente
La clessidra bloccata
In questi giorni non passa un momentoSenza che avverta lo sgretolarsi del tempoCome in una clessidra per sempre bloccataSi accumula sul fondo ogni giornataSenza sapere quanta sabbia è restata
Il motore
Vorrei inventare un bel motoreSilenzioso come il passar delle oreSempre acceso e pronto a partireNon appena mi faccio sentireOrgoglio e fortuna del suo inventore
Caffelatte
Il caffè e latte al risveglio di mattina Accompagnato da una brioche tiepidinaMentre la mente è ancora offuscataSono il preludio di una buona giornataIn attesa della prima gustosa pipata
Il pino
Il più bel pino che ci siaÈ nel giardino di casa miaL’ho visto quando era piccolinoPoco più grande di un bambinoSpero che il vento non lo porti via
La camicia di seta
La bella camicia estiva di seta colorataOgni giorno veniva lavata appesa e indossataAl giungere della mesta stagione invernaleIl freddo interruppe il suo semplice ciclo vitaleQuando uscì dal letargo era tutta bucata
Il merlo
Dalla terra al cielo lo spazio è serenoDall’erba tagliata profumo di fienoSul pino un merlo intona il suo cantoNon è di gioia non è di piantoSapessi rispondere al tuo nobile canto
Il fortunale
Taccion sugli alberi uccelli e cicaleNell’imminente arrivo di un temporaleSi affrettano ciclisti e pedoniPer raggiungere salvi le loro prigioniTutti temono lo scatenarsi del fortunale