Verde erba Luigia dal profumo delicatoChe mi rituffi in un antico gradito passatoQuando nel terrazzo della casa di famigliaVerdeggiavi timida fra portulaca e giunchigliaSotto il glicine ombroso come un porticato
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Le penitenze
Dire fare baciare lettera o testamentoDoveva scegliere senza tentennamentoLa penitenza che doveva pagarePer aver perso lui solo nel giocareMentre gli altri stavano a guardare
A vela
Molto è lo spasso nel veleggiareSe il vento costante continua a soffiareMa se la calma piatta sopravvieneO la burrasca furiosa intervieneA riva o in porto bisogna riparare
Tubo per innaffiare
Se fossi un tubo per innaffiareMi lascerei anche acciambellareMa mi sentirei veramente beneQuando l’acqua mi scorre nelle veneE posso tutto intorno zampillare
Teletrapsorto
In attesa di un futuribile teletrasportoChe mi fiondi dalla cucina nell’ortoDove cogliere carote e cipolleDa buttare nell’acqua che bolleIl sole tramonta dietro al solito colle
On line
Immersa nello schermo del telefoninoFerma in piedi in mezzo al giardinoSorda a uccellini colombi e cicaleE perfino all’arrivo di un temporaleIn completa concentrazione mentale
Il soffione
Con un strumento dal rumore infernaleStanava ogni minimo residuo vegetaleDai recessi dove si era astutamente annidatoDentro i ruvidi cespugli e l’erba del pratoSperando di sfuggire alla scopa che l’avrebbe cercato
La sedia a sdraio
In giardino è comparsa una sedia a sdraioPer lunghi anni negletta in un solaioIncautamente l’ho voluta provareTrascurando il caro prezzo da pagareQuando alla fine mi sono dovuto alzare
La bomboletta
Aveva una bomboletta miracolosaChe faceva sparire al volo ogni cosaTrascinato all’altare dalla sua morosaCon uno spruzzo cancellò prete e sposaIn una mossa molto spettacolare e clamorosa
Le connoisseur
Con quell’aria da fine intenditoreAnnusò il tappo per sentirne l’odoreAppurato che sapeva proprio di vinoRiempí fino all’orlo il bicchiere più vicinoE lo tracannò d’un fiato come un lavandino
La cetriola
Dicono che dagli animaliNon nascono mai vegetaliInvece nella mia scuolaC’era una gran cetriolaNata da genitori normali
La paladina
Aveva a dispetto ogni minima innovazione Perché pretendeva la più rigida ripetizioneAnche il più insignificante miglioramentoScatenava in lei avversione e sgomentoEra un’autentica paladina dell’evoluzione