Il pappagallo



In una elegante villa sulla Gardesana
Abitava una ragazza mora un po’ strana
In testa portava un pappagallo
Rosso verde con il becco giallo
Che le parlava in lingua nostrana

La lepre



Per recuperare la lepre ferita
Si tuffт nel mais con aria ardita
Ignorando che altri cacciatori
Ingannati dai nuovi rumori
Lo scambiavano per una preda ambita

In abbandono

Non un rumore un lampo un evento
Da quel buco non passava altro che il tempo
Un’attesa snervante incolore infinita
Senza speranza di un sussulto di vita
Neppure della morte si aveva presentimento

Baroque

Un mulinare scomposto di neve
Trafiggera la ridondante atmosfera greve
Le pesanti parrucche alla moda
Le coupe vesti con pizzi e code
Infestavano la elegante musica lieve

A pesca

Nella mia breve carriera di pescatore
Accosciato dietro una canna per ore
Non ho catturato altro che pesciolini
Che ributtavo in acqua poverini
Non fui mai una gran tempra di pescatore

Fuori dal coro


Senza la pretesa di avere ragione
Sosteneva la sua brava opinione
Ma nell’ascoltare gli altrui pareri
Si arricchiva di nuovi pensieri
Non necessariamente migliori o più veri

Oceanico



Atlantico Pacifico e Indiano
Si ritrovarono sullo stesso aeroplano
Tutti e tre soffrivano di mal di mare
Nessuno dei tre sapeva nuotare
Ci trovi qualcosa di strano?

Il carro



Di’ tutti i mezzi pubblici e privati
Che in vita mia mi sono capitati
Ho nostalgia solo per il carro a due ruote
Che nell’avanzare cigola e si scuote
Il più solido e sicuro che ci sia

La capra


Scampata per miracolo ad un evento oscuro
Con angoscia guardava al suo futuro
Alla ricerca di una solida panca
Su cui salire affranta e stanca
Più protettiva e sicura di un solido muro
disegno di Marguerite Leonard

Accoccolato


Stanco di non ricevere attenzione
Si accoccolò ai piedi del padrone
Con lo sguardo lo aveva interrogato
Ma gli sembrava distratto ed annoiato
Lui voleva solo essere coccolato