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Quando era stanco e si annoiava
Prendeva un coltello e lo affilava
Il lento ripetuto movimento sulla pietra
Lo distoglieva dalla atmosfera tetra
E il suo malumore lo abbandonava
Di quando andavo alle scuole elementari
Più che la scuola o i compagni ricordo gli itinerari
Andavo a piedi come i bambini di allora
Quando le automobili non c’erano ancora
E in strada passavano tramvai rumorosi e rari
Collezionava semi rari da trovare
Per studiarne il modo di comportare
Si affidava alla fantasia della natura
Più che alla scienza e alla cultura
Promuovendo la biodiversità senza paura
Dalle montagne al tramonto di sera
Sulla pianura discendeva un argentea atmosfera
Diffondendo l’aria di paesi remoti
Di popoli felici dai costumi ignoti
Oltre i monti invalicabile cordigliera
Come dovrebb’essere un croissant salato ?
Burroso molto friabile delicato
Purtroppo invece è un cartone deludente
Un croissant soltanto apparente
Fatto per scontentare la gente
Di questi maghi delle cucine
Se ne conoscono ormai dozzine
Vantano questa loro abilità
Come se fosse una rarità
Non una comune diffusa qualità
La pioggia a lungo attesa o recriminata
Rinfresca o rovina una bella giornata
Anche il vento purché gentile e lieve
Da molti è gradito come la neve
Mentre la nebbia è sempre detestata
Perfetta ancella dell’informe
È il tormento infinito di chi dorme
Ingannevole fulminante più fedele di un mastino
A tua insaputa ti accompagna come un destino
Senza distinguere la notte dal mattino
Così duro leggero resistente e sottile
che con pochi grammi ci copri un fienile
Il grafene è un elettroconduttore ignoto
Capace di rivoluzionare il mondo in toto
Senza morti con una rivoluzione gentile
Ancora inespresse in un’ermetica palla
Le parole rotolavano prima di venire a galla
Alcune il significato le avrebbe fatte palesare
Mentre altre per il significante si accingevano a brillare
Nel mare misterioso del burrascoso poetare
Anche alle piante piace giocare
Come fanno gli animali per imparare?
Non so se ci sia una componente giocosa
Quando cerca un appiglio una leguminosa
Ma mi piace poterlo immaginare
Sul bavero un osso di seppia ingiallito
Una piccola conchiglia al dito
Testimoni del suo amore per il mare
Che non poteva mai dimenticare
Da vecchio borghese incartapecorito