ELEGANTONE


Cambiare abito per la circostanza
Non la sentiva come sua esigenza
Indossava una cosa comoda a inizio giornata
E la teneva addosso fino a tarda serata
Ignorando gli eventi che richiedevano una differenza

PACCO SOSPETTO


Anonimo e legato con una fune
Ricevette un pacco in carta comune
Oltre che anonimo non emanava odore
Lo scosse più volte ma non faceva rumore
Lo abbandonó e sulla curiosità prevalse il timore

L’INSEGNANTE


Due gemelli di morbidissima lana
Un filo di perle come collana
Questa era la tuta della insegnante
Prima che l’eleganza finisse in niente
Travolta da contestazione e tragici eventi

IL GIGANTE


Il suo passato presente e futuro erano un deserto
Nessuno né conosceva le origini e la sorte
Per le smisurate dimensioni del suo squallido corpo
Ad incontrarlo inaspettatamente sul cammino
Sembrava di andare incontro alla morte

L’AVARO


Con le unghie e con i denti difendeva il suo avere
Da chiunque fosse dama o cavaliere
Ma si offendeva se lo chiamavano avaro
Era una brava persona che proteggeva il suo denaro
Un normale cittadino che faceva il suo dovere

IL MOSAICO


La sua vita era un effimero mosaico a colori
Tante figure piccole grandi animali fiori
Le tessere si aggiungevano non per suo volere
Ma per caso non per scelta o dovere
E sbiadivano nel tempo come appassiscono i fiori

DIGRIGNA


Digrignando i denti come un cane che abbaia
Sconfiggeva e deglutiva il fastidio e la noia
Era una tecnica che aveva perfezionato da militare
Quando il sergente non la smetteva di sbraitare
Ma così facendo stupiva chi lo stava a guardare

INSEPARABILI


Come i dadi con i loro bulloni
Erano diventati inseparabili amiconi
Con la stessa cultura e uguale mestiere
Si frequentavano per puro piacere
Non inquinati da interessi o dovere

FUORI STAGIONE


Come l’uva vecchia fuori stagione
Avvizziva lentamente con buona ragione
Dopo una giovinezza senza amore né sussulti
Senza vittorie sconfitte lodi o insulti
Impaludava come il fango dopo un’alluvione

LA CACCIARELLA


Quando in Maremma cacciavo i cinghiali
Quegli irsuti e rari selvatici maiali
La cacciarella che impegnava cacciatori cani e canai
È diventata solo un obsoleto ricordo oramai
Mentre i cinghiali passeggiano per i viali

A MANO LIBERA


Da destrimane con la mano sinistra scriveva
Per vedere se ne usciva una parola che lo ispirava
Sfuggita al controllo tirannico del cervello
Un detto originale e insolitamente bello
Sfuggendo alle catene mentali che lo avvinghiava

LIQUORE D’ESTATE


Tagliava l’estate in pezzettini
E li metteva in un barattolino
Poi lo riempiva di zucchero e alcool puro
E li metteva al sole finché diventava scuro
Un nettare prezioso per l’inverno più duro