Il blog di Kilpoldir? – Pagina 77 – Divagazioni su di un tema inesistente

Calanchi

I calanchi delle colline bolognesi
Sono asperità con pareti scoscese
Nell’insieme sono un paesaggio suggestivo
Che rivaleggia con quello boschivo
Con impervie e inattese salite e discese

Al sole

Per noi povere boe colorate
Crogiolarci nel sole d’estate
E’ una bella fortuna insperata
Dopo una lunga vita bagnata
Finalmente finire asciugate

Enigma

Che sia un divano o una scultura
È difficile sciogliere la congettura
Si trova al centro di una galleria
C’è chi lo guarda solo e tira via
E chi si ferma per capire cosa sia

Divano-scultura nella galleria Cavour di Bologna

La pipa migliore

Anche la tua pipa migliore
Può guastarti il buonumore
Se non le dedichi attenzione
E ne trascuri la manutenzione
Anche le pipe hanno un cuore

Fare fortuna

Partì per l’India per non ritornare
Vendette tutto e si fece licenziare
Si riteneva tanto abile e dotato
Da far fortuna nel paese sottosviluppato
Finì dai monaci ridotto a mendicare

vedi anche Katzenbergen su questo blog

La carriola

La vera carriola ha una ruota sola
Se ne ha due non è una vera carriola
Anche se Leonardo non è il suo inventore
C’è del genio nel suo primo costruttore
Personalmente sono un suo ammiratore

Red green blu

Un po’ di rosso di verde e di blu
Soltanto questi e niente di più
Mescolando questi tre colori
I computer diventano autori
E rivaleggiano con i vecchi pittori

Estasi

Non avendo niente altro da fare
Si mise con lena ad aspettare
Sotto un lampione in riva al mare
Come Lili Marlen ma senza cantare
Finché dolcemente smise di pensare

Cavrones

Non bastano la barba i baffi e gli occhiali
Per trasformare uomini comuni in intellettuali
Non dico sia necessaria una vera cultura
Ma perlomeno qualche sporadica lettura
Che mascheri l’ignoranza e il vuoto mentale

Torta di Capodanno

Con tre casette alcuni omini
E una miriade di sassolini
I tre bambini hanno decorato
La grande torta di cioccolato
E il Capodanno è stato festeggiato

Tradizioni

Tonno fagioli e cipolla in osteria
Per mangiare in buona compagnia
Gnocco fritto caffelatte e sapore
Per andare a letto di buon umore
A Capodanno Sassolino e spongata della zia

Il cartone

Il cartone è il fratello maggiore della carta
Ma era ignoto sia ad Atene che a Sparta
In quanto alla sua sorellina arcinota
Era sconosciuta in tutta l’Europa
Per secoli e secoli ne attesero la comparsa

I calanchi delle colline bolognesi Sono asperità con pareti scoscese Nell’insieme sono un paesaggio suggestivo Che rivaleggia con quello boschivo Con impervie e inattese salite e discese

Per noi povere boe colorate Crogiolarci nel sole d’estate E’ una bella fortuna insperata Dopo una lunga vita bagnata Finalmente finire asciugate

Che sia un divano o una scultura È difficile sciogliere la congettura Si trova al centro di una galleria C’è chi lo guarda solo e tira via E chi si ferma per capire cosa sia

Anche la tua pipa migliore Può guastarti il buonumore Se non le dedichi attenzione E ne trascuri la manutenzione Anche le pipe hanno un cuore

Partì per l’India per non ritornareVendette tutto e si fece licenziareSi riteneva tanto abile e dotatoDa far fortuna nel paese sottosviluppatoFinì dai monaci ridotto a mendicare

La vera carriola ha una ruota solaSe ne ha due non è una vera carriola Anche se Leonardo non è il suo inventoreC’è del genio nel suo primo costruttorePersonalmente sono un suo ammiratore

Un po’ di rosso di verde e di bluSoltanto questi e niente di piùMescolando questi tre coloriI computer diventano autoriE rivaleggiano con i vecchi pittori

Non avendo niente altro da fare Si mise con lena ad aspettare Sotto un lampione in riva al mare Come Lili Marlen ma senza cantare Finché dolcemente smise di pensare

Non bastano la barba i baffi e gli occhialiPer trasformare uomini comuni in intellettualiNon dico sia necessaria una vera culturaMa perlomeno qualche sporadica letturaChe mascheri l’ignoranza e il vuoto mentale

Con tre casette alcuni ominiE una miriade di sassolini I tre bambini hanno decoratoLa grande torta di cioccolatoE il Capodanno è stato festeggiato

Tonno fagioli e cipolla in osteriaPer mangiare in buona compagniaGnocco fritto caffelatte e saporePer andare a letto di buon umoreA Capodanno Sassolino e spongata della zia

Il cartone è il fratello maggiore della carta Ma era ignoto sia ad Atene che a SpartaIn quanto alla sua sorellina arcinotaEra sconosciuta in tutta l’EuropaPer secoli e secoli ne attesero la comparsa

I calanchi delle colline bolognesi
Sono asperità con pareti scoscese
Nell’insieme sono un paesaggio suggestivo
Che rivaleggia con quello boschivo
Con impervie e inattese salite e discese

Per noi povere boe colorate
Crogiolarci nel sole d’estate
E’ una bella fortuna insperata
Dopo una lunga vita bagnata
Finalmente finire asciugate

Che sia un divano o una scultura
È difficile sciogliere la congettura
Si trova al centro di una galleria
C’è chi lo guarda solo e tira via
E chi si ferma per capire cosa sia

Anche la tua pipa migliore
Può guastarti il buonumore
Se non le dedichi attenzione
E ne trascuri la manutenzione
Anche le pipe hanno un cuore

Partì per l’India per non ritornare
Vendette tutto e si fece licenziare
Si riteneva tanto abile e dotato
Da far fortuna nel paese sottosviluppato
Finì dai monaci ridotto a mendicare

La vera carriola ha una ruota sola
Se ne ha due non è una vera carriola
Anche se Leonardo non è il suo inventore
C’è del genio nel suo primo costruttore
Personalmente sono un suo ammiratore

Un po’ di rosso di verde e di blu
Soltanto questi e niente di più
Mescolando questi tre colori
I computer diventano autori
E rivaleggiano con i vecchi pittori

Non avendo niente altro da fare
Si mise con lena ad aspettare
Sotto un lampione in riva al mare
Come Lili Marlen ma senza cantare
Finché dolcemente smise di pensare

Non bastano la barba i baffi e gli occhiali
Per trasformare uomini comuni in intellettuali
Non dico sia necessaria una vera cultura
Ma perlomeno qualche sporadica lettura
Che mascheri l’ignoranza e il vuoto mentale

Con tre casette alcuni omini
E una miriade di sassolini
I tre bambini hanno decorato
La grande torta di cioccolato
E il Capodanno è stato festeggiato

Tonno fagioli e cipolla in osteria
Per mangiare in buona compagnia
Gnocco fritto caffelatte e sapore
Per andare a letto di buon umore
A Capodanno Sassolino e spongata della zia

Il cartone è il fratello maggiore della carta
Ma era ignoto sia ad Atene che a Sparta
In quanto alla sua sorellina arcinota
Era sconosciuta in tutta l’Europa
Per secoli e secoli ne attesero la comparsa