Ormai è raro vedere un scialle Addobbare confortevolmente le spalle Di una signora elegantemente vestita Che fa la maglia con i ferri fra le dita Ma non rimpiango quell’epoca ormai finita
Al sole pallido era seguito un crepuscolo precoce Alla fine di una giornata fredda breve senza luce Chiazze di neve sporca restavano sul prato Steso sulle corde il bucato era ghiacciato Un silenzio di piombo si diffondeva dal lampione fulminato
Rielaborazione di un disegno di Marguerite Leonard
Immersa in un calcolo piuttosto arruffato In soccorso le apparve un satiro piumato Che senza suggerirle la definitiva soluzione Le indicò una praticabile inedita opzione Per giungere ad un brillante inatteso risultato
Era l’ermellino dell’ insipienza Senza una macchia di intelligenza Giunta al culmine di una mesta vecchiaia Dopo una vita senza peccato né gioia Eccelleva però in modestia e pazienza
Tutti sanno quel che c’è da sapere Ma poi fanno finta di non vedere Tutti sanno quando è ora di andare Ma stanno fermi inchiodati ad aspettare Si vede che è così che bisogna fare
Un inconfondibile assolo di tromba ben suonato Mi ha fatto fare un balzo in un lontano passato La Vie en rose un tempo era molto popolare Oggi nei caffè è rarissimo sentirla suonare La struggente tromba di Armstrong mi ha toccato
Come le erbe stentate e pallide Che serpeggiano nelle cantine più squallide Era cresciuto senza affetti né cura In una stamberga fredda e oscura Destinato a patire la vita più misera e dura
Sulla parità di genere molto resta da fare Ma che tanto si sia fatto non si può negare Al ristorante oggi è comune incontrare Gruppi di donne ridere e chiacchierare In passato cosa impossibile da immaginare
In attesa della mitica fusione nucleare Per la quale pare ci sia ancora da aspettare Qualche centralina a fissione di ultima generazione Potrebbe forse risolvere l’attuale situazione Di penuria energetica che ci sembra strangolare
Aver coraggio è dominare la paura Non è la temerarietà avventata nuda e pura Nell’incertezza è la capacità di osare È affrontare il pericolo invece di scappare Ma chi non ce l’ha non lo può comprare
Ai murales artistici di bella fattura Non imporrei alcuna censura Mentre quei brutti tag scarabocchiati Che imbrattano i muri e li lasciano deturpati Li vorrei severamente puniti e sradicati
Guardò con aria sorpresa e contrariata La giovane commessa appena arrivata Che in quella storica tradizionale libreria Non conoscendo la sua notoria ubbia Gli aveva offerto uno sconto come a chicchessia