Terribile è la notte senza lunaTutto inghiotte una sinistra ombra brunaSbigottite nella profondità del mareLe creature degli abissi smettono di nuotareIn attesa della luce che le verrà a salvare
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Il sonno
Accudiva il sonno gratissimo alle MuseCon personali e silenziose ritualità diffuseUn tributo riverente allo spirito della notteDa propiziare allo scoccare della mezzanotteQuando le cure del giorno sono ormai concluse
Plinio il vecchio
Maniaco delle notizie di seconda manoAmbiva schedare l’intero sapere umanoScriveva male in modo impersonaleEra stoico sul piano filosofico e moraleMa trovò una morte da eroe superumano
Un romanzo d’amore
Voleva scrivere un grande romanzo d’amoreUna favola mitica di gioia e doloreCon prodigi, miracoli, pietre magicheAgnizioni ripulse storie tragicheCon lo stile ineffabile del grande ammaliatore
La società dei consumi
Se il desiderio è una belva assetataDifficile da contenere anche dopo catturataUna società dei desideri appare sbagliataPer il fine stesso che l’ha generataE la condurrà ad una fine predestinata
La diletta sposa
Guardando sua moglie con aria pensosaStentava a considerarla la diletta sposaDopo decenni di convivenza fra alti e bassiSi facevano compagnia con pochi spassiAncora li riscaldava una consuetudine affettuosa
Squasillio
Afflitto da immedicabile brama di stupireConsultava rari dizionari a non finireGergolo, gestro, invenia, scasimo, squasilioLo mandavano letteralmente in visibilioPeccato non riuscisse a farsi capire
Come le oche in volo
Arbitrario è il filo che percorre la vitaDi certo sappiamo solo che è finitaNessun uomo agisce per se soloCome le oche in cielo durante il voloUn legame fraterno ci unisce nessuno è solo
Usato raro
Dei vecchi libri amava la consunta copertinaLa vecchia carta polverosa e giallinaE perfino le note a margine e le sottolineatureSopportava le macchie e le striaturePur di aggiungere qualche perla alle sue letture
La bestemmia
La bestemmia gira e gira…Torna in testa a chi la tiraQuesta sentenza arcana e minacciosaEra in un chiesa vuota e silenziosaVorrei conoscere chi prendeva di mira
Troppo
Intossicato dall’orda di metafore spericolateStordito dal frastuono d’iperboli esagerateButto’ il libro fra le carte da bruciareNeppure la cenere ne doveva restarePer non correre il rischio di ricordare
Aritmia
Il tempo scorreva in modo innaturaleCon un ritmo insolito e disugualeAlle pause seguivano improvvise accelerazioniOra annodato ora disteso in lucide allucinazioniOra euforico ed esaltante ora cupo e mortale