Scrisse una lettera molto commoventeMa nella busta mise solo il mittenteNon conosceva nessuno a cui confidareLe sue paure e le angosce più amareCosì la inbucò come una bottiglia nel mare
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Gabbiani
Finalmente li ho visti in aria volareA centinaia urlanti sulle onde del mareE selvaggiamente tuffarsi in acqua a pescareInvece di aggirarsi come pitocchi a questuareFra le gambe della gente seduta a mangiare
Col tempo
Un’ostinata morbida duna secolareRimodellata dal vento di mareProteggeva la spiaggia dall’entroterraViolato dai bunker dell’ultima guerraChe le tamerici cercavano di sgretolare
La voce
Aveva una bella voce intonataCalda suadente da serenataMa nessuna per cui cantareFelice di poterlo ascoltareCome lui ascoltava la voce del mare
Voces inanes
Annunciare cosa si vuol fare è prassi normale Ma solo fare ciò che si è detto è fondamentale Il vecchio adagio che inserisce il mare Fra quello che si dice ed il concreto fare Incombe impietoso sulla dirigenza nazionale
La voce del mare
Per capire la voce del mare Non devi metterti a studiare Basta camminare fino alla sponda Dove arriva e si frange l’onda Chiudere gli occhi e ascoltare
Mare inclinato
Dicono che la plastica inquina il mare Ma siccome da sola non sa camminare Vuol dire che qualcuno ce l’ha portata O incautamente o da criminale l’ha buttata Allora è proprio la plastica ad inquinare?
Tante mani
Pare che il polipo sia molto intelligenteE sia più in gamba di tanta gente Peccato che per poter campareDebba restarsene in fondo al mareAltrimenti con tutte quelle mani potrebbe aiutare
L’albatros
L’albatros come il cormoranoÈ un uccello marino nostranoSenza mai smettere di volareAttraversa in lungo e in largo il mareE si tuffa soltanto per pescare
Delfini
Bombardato da una gragnuola di notizie ferali Sparate a raffica da notiziari e giornali Ripensavo ai tuffi nei caldi mari cristallini Dal catamarano inseguito da giocosi delfini E al profumo notturno di esotici giardini
Legno
Una ragazza di tempi ormai lontani Carezzava le barche con le mani Le piaceva il legno consumato dal mare Ancora vivo e tiepido di sole da toccare Come un animale mansueto da coccolare
In attesa
Dall’inconsumabile mare d’estate Meta di lunghe solitarie nuotate Vestito di prosaici abiti cittadini Fuggo d’inverno fra i fumosi camini In attesa del ritorno di un’altra estate