Se mi dai una frittella Ti do della mortadella Con questa oculata trattativa Iniziò un’esperienza collaborativa Molto proficua e produttiva
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Abbandonato
Di solito camminava con passo felpatoMa quella sera era arrabbiatoSbatteva le scarpe sul pavimentoPer dimostrare il proprio scontentoPer essere stato abbandonato
Fra le pieghe
Trascurati gli aspetti rilevanti Si concentrò sui meno importantiBen sapendo che anche i perfetti Nascondono sempre trabocchettiIn cui si vola col muso in avanti
Il presagio
Presagendo una guerra nucleareRiempì la casa di qualcosa da mangiareMa quando si accorse col passar del tempoChe non accadeva il temuto eventoMise il cappello e se ne andò a festeggiare
Armonia
Un contralto un baritono e un sopranoEseguirono insieme lo stesso branoCiascuno interpretò la sua parteRicercando lo stato dell’arteDa membro esemplare del genere umano
L’antidoto
Trafficava con trastulli innocentiPer relegare tristezze ricorrentiIn un mondo lontano mille migliaNel frastuono di un parapigliaIn una Babele di lingue inesistenti
Morta gora
Arcistufo di aspettare partì deciso per la tangente E in un lampo arrivò dove non c’era niente Di pazienza ne occorre un vagone e una sporta Per uscire con molta calma da una gora morta Ma anche così una volta va dritta e un’altra storta Mentre noi corravam la morta gora,dinanzi mi si fece un pien di fango, Dante […]
L’incubo
Quando anche sugli alberi ci saranno lupi Soltanto allora staremo vivendo in tempi cupi Per ora le piante sotto cui vado a sedere Hanno fronde verdi rallegrate da pesche e pere Al mio risveglio solo queste continuo a vedere
I boscimani
Anche i boscimani vivono in una landaDove c’è chi ubbidisce e chi comandaIl loro destino non è poi così diversoDa tutti gli altri di questo universoChe siano cannibali è tutta propaganda
Impietrito
Non potendo farsi trasparentePer non farsi notare per niente Finse di essere una colonna di pietraImmobile e teso come una corda di cetraSenza neppure respirare in attesa paziente
L’ora esatta
Quando in una strada buia mi ha fermato un passante Un omone alto e massiccio quasi un gigante Con l’aria più casual di un mendicante Son rimasto perplesso al primo istante Voleva sapere l’ora niente di più preoccupante
Crepuscolo
Solo sul cedro mai sul pinoViene a dormire un uccellinoAspetta che le campane della chiesaLa smettano di suonare a distesaPer completare il suo concertino