Uotsap

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uotsap è la pronuncia italiana di due espressioni inglesi molto popolari oggi. La prima è una domanda colloquiale diffusa fra giovani anglofoni e potrebbe tradursi in “cosa c’è di nuovo?”. La seconda è il nome di una applicazione per telefonini di tutte le marche che sta suscitando clamore non solo sulle testate specializzate in alta tecnologia, ma perfino sui quotidiani. Si tratta del più popolare diffuso e amato strumento di messaggistica istantanea, usato attualmente da 400 milioni di utenti attivi, comperato da un paio di giorni per 17 miliardi di dollari da Facebook, il noto social-network.
La cifra, superiore al valore in borsa della Fiat Chrysler, è sembrata mirabolante, anche se preceduta negli ultimi anni da altri numerosi acquisti con molti zeri da parte dei grandi protagonisti dell’alta tecnologia: Microsoft, Apple, Google ecc.
La speranza di noi utenti di Whatsapp è che rimanga fedele alla politica di rispetto della privacy che il fondatore, un ingegnere ucraino, ha sempre dichiarato di volere anteporre a qualunque altro scopo secondario perseguito dalla sua creatura, nata per rendere facile e libera la comunicazione fra i popoli di tutto il mondo.
Qualche dubbio può sorgere ora, dopo che il fondatore ha venduto Whatsapp, mentre l’aveva sempre dichiarata INVENDIBILE a qualunque prezzo.
Non so se sia tristemente vero che tutto ha un prezzo, ma che c’è di nuovo, what’s up?

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