- Stavi per fare una supposta azzardosa. Attento a te!
- Una supposizione azzardosa, vorrai dire.
- Ci sei cascato. Lo sapevo che sarebbe bastato un semplice tranello linguistico per farti confessare.
- Confessare cosa? Ho solo corretto una tua battuta grossolana.
- E adesso mi diventi anche aggressivo. C’era da aspettarselo.
- Ma di cosa stai parlando? Quale sarebbe la “supposta” che stavo per fare?
- Troppo facile, caro mio. Tocca a te dimostrare che non stavi per aggredirmi, vecchia volpe. Non basta negare, dimostrare lo devi con i fatti.
- Come potrei fare a dimostrare con i fatti una supposizione astratta che non mi sono neppure sognato di fare. Tu piuttosto, cosa fai con quel randello in mano?
- E’ una normale mazza da baseball che mi sono portato dietro per sicurezza.
- E che intenzioni avresti adesso?
- Di scaricartela sul groppone prima che tu mi salti addosso. Uno come te fa presto a passare dalle intenzioni ai fatti. Vi conosco, voialtri. Applico semplicemente una teoria fresca, fresca che tu non conosci ancora: la guerra preventiva.
- Ma quale fresca, fresca. Lupus et agnus, te lo sei scordato?
- Non cercare di confondere le acque con rifrimenti storici remoti e fuori luogo.
- Storici? E’ la favola di Fedro che…
- … e io cos’ho detto? Favole, fole, tutte balle, insomma, per incantare i gonzi, ma io non ci casco, sono stufo delle tue minacce, beccati questo, assassino depravato. Finchè in giro c’è gente come te, nessuno può sentirsi sicuro, nemmeno a casa propria.