Centomila computer da 100 $ ordinati dall’Uruguay per i propri bambini.
Nicholas Negroponte, il celebre guru del MediaLab presso l’MIT, ha dichiarato che quello del paese sud-americano è il primo ordine effettivo di uno Stato per dotare i bambini in età scolare di computer a basso costo, ricaricabili con energia solare o con rustici e robusti sistemi a pedale o a manovella.
L’ambizioso progetto umanitario OLPC (One Laptop Per Child XO Computer) che si propone di arrivare a distribuire un computer a ciascun bambino, a partire dai paesi poveri e più svataggiati, continua ad incontrare prevedibili ostacoli di realizzazione.
Pare che passare da entusiastiche adesioni a parole di ministri e capi di Stato, alla successiva fase in cui si stacca l’assegno sia piuttosto arduo.
Senza ordini di massa, poi, risulta anche problematico far partire una produzione su larghissima scala, la sola che permmetterebbe di contenere il costo a 100$ (60€) al pezzo. Anche l’Italia pare che sia “in ritardo” nel realizzare la promessa di cinquantamila portatili XO destinata ai bambini etiopici.
Non resta che sperare che l’esempio dell’Uruguay, che per primo ha “rotto il ghiaccio”, sia virtuosamente contagioso e spiani la strada alla realizzazione in tempi brevi del progetto OLPC.