Non voglio parlar male del vitelloAnche se non brilla per il suo cervelloil suo attaccamento alla mamma è superioree lo rende uno straordinario inseguitorequando la segue al pascolo con le altre signore
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Il parlamentare
Non sapendo né leggere né scrivereper dire la sua si mise a dipingerepoi chissà perché cominciò a parlaree andò a finire che smise di pitturareMa si può perdere un pittore per un parlamentare?
La vedova nera
Senza badare a chi c’era o non c’eraattraversava la strada la vedova neratrascinando un carrello per fare la spesacon aria seria corrucciata e offesada giudice ultima imparziale e severa
ile
Campanile cortile canile ovile fienileappartengono a un mondo antiquato e civileUsale dopo un attacco di bileper apparire un po’ più gentilequando vorresti solo imbracciare un fucile
La marmotta
È difficile avvistare una marmottasempre rintanata nella sua grottache noi umani chiamiamo tanae si trova nella zona montanada cui raramente si allontana
Il mondo perfetto
Non è che il farabutto l’ignavo e l’inettosiano da disprezzare in questo mondo perfetto.Con grande rapidità o a passi più lentili vedrai svettare per i loro talentia scapito di laboriosi galantuomini intelligenti
Il sospetto
Il sospetto è un sentimento incoloreuna trama sottile quasi senza spessoreNon ammette smentite non ricerca proveignora il quando e trascura il dovefino a riempire il petto di muto dolore
L’avvoltoio
Se ti dicessi che è molto bellosarei proprio senza cervelloma riconosco che l’avvoltoio, poverinoè proprio un coscienzioso spazzinotanto utile quanto bruttino
Lo sciacallo
Più che al cugino lupo lo sciacalloassomiglia ad un agile cane gialloSolitario predatore di taglia modestadeve spesso accontentarsi di quello che restadelle prede altrui finita la festa
Pardo Leo
Pardo Leo era un vecchio gattone che viveva di stenti alla stazione sognando di prendere un treno veloce che lo portasse lontano fino alla foce nel caldo paradiso di randagi e barboni
Lo scarabocchio
Se fossi uno scarabocchio vorrei essere natoda un pensiero profondo inconsapevolmente pensatoVorrei essere effimero ma completo e perfettocome una goccia che si stacca dal tettoscarabocchiato osservato e poi subito dimenticato
Dieci anni dopo
Ricordi ancora quell’estate infernale Dominata giorno e notte dalle cicale Quando nella ombrosa casa al mare Ci sembrava quasi di soffocare E di notte i grilli rinunciavano a cantare