Il pensatore

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  • “Pensare non è sapere” l’hai mai sentita questa sentenza?
  • Io no, e a te chi l’ha appiccicata? Cosa vorrebbe dire?
  • L’ho sentita al volo mentre stavo uscendo da un caffè. Stavano giocando a tre sette e uno dei quattro non si decideva mai giocare la sua carta, quando toccava a lui.
  • E tutti gli altri friggevano.
  • Soprattutto il compagno del pensatore…
  • …che magari giocava anche male, dopo averci pensato un’ora.
  • Credo che fosse proprio questa la storia. Il pensatore doveva essere uno di quelli che mungono tutte le carte, una alla volta, prima di tirare quella sbagliata.
  • Be’ allora era stato fin troppo gentile; e com’è andata a finire? gliene ha poi dette quattro, come si meritava?
  • Avevo già pagato e stavo uscendo, per questo mi si è appiccicata la frase: è l’ultima che ho sentito: “Pensare, non è sapere”
  • E adesso l’hai attaccata a me. Bisogna che trovi qulcuno a cui darla via.
  • Guarda quel tipo tutto infagottato davanti alla fermata del bus; sta consultando da cinque minuti la tabella degli orari di tutti gli autobus, senza smettere. Prova con lui.
  • Un altro pensatore, eh? Vado subito. Era da quando portavamo le braghe corte che non giocavo più a “dalla via”
  • Vai, prima che salti sull’autobus sbagliato.

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