GIFGIF

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L’espressione viene usata abitualmente per definire una persona che non lascia trasparire le sue emozioni; che conserva sempre la stessa faccia, insomma. Normalmente, invece, tutti noi in un modo o nell’altro, con maggiore o minore intensità espressiva affidiamo la manifestazione delle nostre emozioni anche alle espressioni del viso, accentuandone l’efficacia con la mimica delle mani o dell’intero corpo, a volte. 

Si diceva che Eduardo de Filippo, il celebre attore napoletano, riuscisse ad esprimersi con efficacia senza dire una parola, con lunghi intensi silenzi, perfino voltando le spalle al pubblico teatrale che accorreva ad ammirarlo anche in paesi come la Russia, dove il suo napoletano aveva sicuramente poca speranza di essere capito.
A prescindere da questi virtuosismi, è generalmente accettato che la faccia degli umani, a differenza dei buoi o dei cavalli, esprima le emozioni, quanto meno quelle più intense, ma il “linguaggio del volto” è sempre inequivoco e universale?
Per provare a fornire una risposta a questa domanda, alcuni studenti dell’MIT di Boston stanno cercando di raccogliere una documentazione seria e attendibile, per mezzo di una inchiesta attraverso INTERNET, delle espressioni facciali più convincenti e universali dei principali “stati d’animo umani” o “emozioni”, se preferite.
L’ambizione e la speranza degli studiosi è quella di raccogliere un campionario abbastanza completo e attendibile da costituire un vero e proprio linguaggio grafico delle emozioni. Lo strumento scelto per rappresentare le “parole” di questo linguaggio grafico sono figurine in formato GIF (Graphics Interchange Format) , il notissimo formato compresso diffuso in rete.
Il nome del futuro linguaggio sarà GIFGIF; se avrà successo non è dato sapere, ma l’idea mi sembra interessante e il nome azzeccato.
Al mio caro e sagace lettore non è certo sfuggita la contiguità con le faccine o emoticon che, in modo sempre più frequente, vengono utilizzate negli SMS, nei messaggini Whatsapp o Viber o Telegram per aggiungere componenti extra-verbali alla comunicazione testuale.
Il GIFGIF sarebbe, insomma, una evoluzione delle emoticon o delle più sofisticate emoji giapponesi?
Vedremo, nel frattempo i miei migliori auguri ai ragazzi dell’MIT e al loro GIFGIF.

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