Per la prima volta, io ne avevo visti due esemplari nelle isole Aran, dell’arcipelago irlandese. In quel caso, una coppia di cicloturisti le aveva traghettate per percorrere i sentieri dell’isola che si prestano molto ad un turismo ciclistico, oltre che pedonale. Non direi che la città di Bologna, così come la stiamo vivendo ora, si adatti alle biciclette reclinate e, per la verità, neanche alle normali bici che noi emiliani, usiamo fin da bambini. Bologna non è Ferrara, purtroppo.
È stato comunque piuttosto interessante vedere alcuni giovani ardimentosi sperimentare queste biciclette dall’aspetto così diverso dalle solite per l’assetto sdraiato che, sicuramente, può essere confortevole e adatto per calmi spostamenti in pianura, portandosi dietro anche un modesto bagaglio in capaci borse da collocare sotto e dietro il sedile che non può certo essere più chiamato sella, viste le dimensioni e la sua stessa struttura.
La partenza da fermo richiede una decisa pedalata per vincere il timore di cadere a terra, anche se si è dei ciclisti abituali ed esperti. Era abbastanza curioso, infatti, assistere al numero di tentativi falliti che precedevano il glorioso decollo ed il divertito breve giretto fra pedoni incuriositi dall’insolito mezzo a due ruote. Sia per il costo, fra i 1000 € e i 3000, sia per la necessità di riconvertirsi ad un modo nuovo di pedalare e guidare la bicicletta non mi sembra che una diffusione di massa sia imminente, tuttavia è sicuramente un mezzo divertente e simpatico per un turismo tranquillo e, forse, riposante. Se avesse un prezzo più popolare, me ne comprerei una anche io.