Alla mia gloriosa bici scoloritaAmica fedele di una intera vitaTutto l’affetto e la riconoscenzaPer avermi sopportato con pazienzaDall’alba al tramonto della mia esistenza
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Il soriano Pardo Pardo
Il soriano Pardo Pardo Hai mai incontrato Pardo PardoQuel bisbetico soriano solitarioChe spadroneggia sull’intero solaioCompresa la poltrona e lo sdraioFulminando chi passa con lo sguardo?
La conchiglia marina
La conchiglia marina Nella mia foto due conchiglie di casa Fra le voci antiche a me più care Che ancora una volta vorrei riascoltare C’è quella arcana della conchiglia marina Non quella grande ma la più piccina Che conserva ancora la voce del mare
La pioggia della sera
Amo la pioggia gentile e leggera Che compare al calar della sera Interrompe l’assedio della calura Fa spazio a ombra e frescura E ad un vago profumo di aria pura
Le cicale
Come i versi di un’encomiastica poesia Friniscono le cicale sopra casa mia Il loro verso querulo ed insistente s’insinua fra le pieghe della mente per sfuggirle bisogna andare via
Lo scoiattolo grigio
Uno scoiattolo grigio di taglia imponente aveva l’aria di un bullo strafottente non contento di tutto il cibo ricevuto ne pretendeva ancora come fosse dovuto tutto a lui solo e agli altri niente
La grandine
Il dio della grandine era molto indeciso Se buttare palline o chicchi di riso Quando ingolosito dai verdi giardini Scagliò pesanti e rotondi arancini Per far felici bambine e bambini
La tempesta
Una tempesta di eccezionale vigore Con un minaccioso inaudito fragore Si è abbattuta sulla città bene ordinata A tali eventi estranea e impreparata Generando un costernato generale stupore
La sorpresa
Come sorpresa in un uovo di gallina C’era solo una piccola pulcina Se diventerà una ovaiola pregiata O una cotoletta di pollo impanata Non lo sa dire neppure l’indovina
Buon pranzo
Mentre mangiavo con gusto un riso coreanomi faceva compagnia un Budda tibetanoper nulla affranto dall’incerto domanimeditava a occhi chiusi e congiunte le manisull’onda di un pensiero venuto da lontano
La sporta di pavera
Con una sporta leggera di pavera Si andava a far la spesa per la sera Senza frigo un po’di fame e pochi denari si compravano solo i beni necessari Per passare l’inverno aspettando primavera
Il troppo stroppia
Il troppo stroppia è una gran sentenza Un’autentica perla di sapienza Se ti abitui ad esagerare Finisci annegato in fondo al mare A questo mondo ci vuole prudenza