Scogli

scogli
Battuto dal sole sferzato dal vento
vorrei sprofondare in un solo momento
se poi ci si mette il mare in tempesta
allora sì che è completa la festa
Fare lo scoglio è un vero tormento
Ognuno è uno scoglio sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole
ed è subito sera

Dog’s caffè

Tornando a casa dall’abituale visita al mercato della piazzola, sono passato per via Guerrazzi alla quale sono abbastanza affezionato per averci abitato durante i primi anni di scuola elementare. Da quei tempi la strada non è molto cambiata, per fortuna, e continua ad ospitare l’Accademia Mozart, nella quale il genio austriaco studiò e si esibì da giovane, un fornitissimo negozio di dolciumi e i liquori, un fornaio storico, alcune istituzioni universitarie periferiche, e, naturalmente, numerosi bar.
Fra questi, si distingue il Caffè dell’Accademia per una simpatica iniziativa dei suoi gestori che, alla base di una colonna di fronte alla porta d’ingresso, hanno posto una ciotola piena d’acqua, dove abitualmente vengono parcheggiati i cani che, da qualche tempo, non possono più accompagnare all’interno di molti bar e caffè i loro padroni.
Accanto alla ciotola, come puoi vedere dalla foto che ho scattato con il telefonino, c’è anche una brocchetta piena d’acqua fresca che serve a riempire nuovamente la ciotola dopo che il cane si è abbeverato.
L’iniziativa, a costo zero, mi è sembrata molto utile perché i cani di passaggio nella zona sono numerosi e le opportunità di dissetarsi sono, invece, del tutto inesistenti. Un tocco di simpatia aggiunto è, poi, rappresentato dal piccolo cartello sulla colonna che spiega la funzione di ciotola e brocca.
A completare lo stile cordialmente scherzoso del caffè, c’è anche una lavagna nera, posta sotto al portico in prossimità della porta d’accesso al caffè, che potremmo definire una sorta di stele di Rosetta per decodificare alcuni termini bolognesi di non ovvia traduzione in italiano.
 
Foto scattate con il telefonino il 25/3/2011 in via Guerrazzi a Bologna

L’obbedienza

L’obbedienza deve essere pronta rispettosa e leale

Questa scritta, sbiadita nei suoi caratteri e, temo, anche nel suo significato, compare ancora sul muro ridipinto del complesso di Santa Cristina a Bologna, sapientemente restaurato e adibito ora, in gran parte, ad edificio universitarioPer lungo tempo, come si può facilmente immaginare, l’edificio era stato una caserma ed il monito ricordava ai soldati che si avviavano verso il centro della città in libera uscita, uno dei cardini della loro condizione di militari in servizio.

Non so chi abbia pensato questo motto né chi lo abbia fatto scrivere sul muro d’ingresso della caserma, a suo tempo, ma mi sembra significativo che i restauratori, che hanno riadattato magistralmente l’intero complesso ad uso civile e culturale, abbiano dato ordine agli imbianchini di “rispettare” quella scritta, mentre ridipingevano di giallo l’intera parete, come fosse un affresco, testimone di un passato che non doveva essere cancellato e rimosso dalla memoria.
In questi tristi giorni di non-guerra alla Libia, in cui il nostro Paese sembra vivere in uno stato confusionale penoso per inadeguatezza delle sfere decisionali e di comando, il motto sull’obbedienza, sbiadito e rispettato ricordo di un passato sfarinato, mi è sembrato patetico.

Ho scattato la foto della scritta murale oggi 24/03/11 alle 16 con il telefonino.