sab. 19 luglio 2003
- …ti dico che è buono come un pezzo di pane
- una baguette?
- Sempre con questa esterofilia. Un pezzo di pane nostrano, pane comune: farina, acqua, sale e lievito.
- E la cottura? Lo mangi crudo?
- Ci mancherebbe: lo mangio ben cotto con la crosta dorata, se non ti offendi.
- Io no, ma non ti offendere neanche tu se ho nominato il pane francese, ammetterai che c’è pane e pane come dice Dante.
- Ah quel verso che dice come sa di sale per l’altrui scale, me lo ricordo bene
- Sì, perché il pane toscano è senza sale
- Azimo?
- No quello è degli ebrei: senza lievito. Sciapo, dicono loro.
- Noi diciamo insipido, quando il fornaio si è sbagliato e manca di sale
- Loro invece dicono che va bene, ma lo chiamano sciapo.
- Da noi se chiedi del pane sciapo ti dicono che l’hanno finito.
- Anche quello azimo.
- Come sarà?
- Perché non sanno cosa sia.
- Ma anche quando chiedo del pane ferrarese mi danno la stessa risposta. Dici proprio che non sappiano che cos’è il pane ferrarese?
- No, quello l’hanno finito sul serio perché è troppo buono e lo vendono subito
- Era quello che pensavo, ma, allora è proprio vero che i migliori sono i primi ad andarsene
- L’hai detto: Coppi, Bartali… tutti morti.
- Per chi tenevi, all’epoca?
- Per Bartali, ma non mi era tanto simpatico, a ripensarci
- Coppi invece faceva il garzone da un fornaio, ma ne aveva dovuti mangiare di crostini prima di diventare campione del modo, poverino.
- Bartali invece era toscano. Chissà se mangiava il pane insipido?
- Sciapo, vuoi dire.