IL TE DEUM A DONNAFUGATA

Schedatura dei contenuti a confronto Commento

Il romanzo (pag.78 e segg.)                                                Il film (sequenza 16)

Le carrozze con i servi, i bambini e Bendicò andarono direttamente al palazzo, ma, come voleva un antichissimo uso, gli altri prima di mettere il piede in casa dovevano assistere a un Te Deum alla Chiesa Madre. Questa era, del resto, a due passi e ci si diresse lì in corteo, polverosi ma imponenti i nuovi arrivati, luccicanti ma umili le autorità. A destra i suonatori della banda. A sinistra Ciccio Tumeo affida la cagna a un uomo e si dilegua di corsa. Il principe prende sottobraccio la consorte. Padre Pirrone si avvia con un mazzo di fiori in mano, seguito dall'arciprete.
Precedeva don Ciccio Ginestra che con il prestigio della divisa faceva far largo ai passanti; seguiva il Principe a braccio della moglie e sembrava un leone sazio e mansueto; La famiglia Salina si avvia alla Chiesa. Apre il corteo il principe, al braccio della consorte che si protegge dal sole con un ombrellino.
dietro, Tancredi con alla sua destra Concetta cui quel procedere verso una chiesa a fianco del cugino produceva un gran turbamento e una dolcissima voglia di piangere; stato d'animo che non era punto alleviato da una forte pressione che il premuroso giovanotto esercitava sul braccio di lei, al solo scopo, ohibò, di farle scansare le buche e le buccie che costellavano la via.

La m. da p., montata su dolly, accompagna lo spostamento di Tancredi e Concetta; Concetta al suo braccio lo guarda estasiata.

Dietro ancora,  seguivano in disordine gli altri. I paesani assistono al passaggio dei Salina. A Tancredi e Concetta seguono Francesco Paolo e Carolina. Al corteo si uniscono gli abitanti di Donnafugata.
L'organista era scappato via in fretta per avere il tempo di depositare Teresina a casa e di trovarsi poi al proprio tonante posto al momento dell'ingresso in chiesa.

Le campane non cessavano di infuriare, e sulle pareti delle case le scritte di "Viva Garibaldi" "Viva Re Vittorio" e "Morte al re Borbone" che un pennello inesperto aveva tracciato due mesi prima, sbiadivano e sembravano voler rientrare nel muro.
I mortaretti sparavano mentre si saliva la scalinata e quando il piccolo corteo entrò in Chiesa, Don Ciccio Tumeo, giunto col fiato grosso ma in tempo, attaccò con impeto "Amami, Alfredo". Su una navata laterale, Don Ciccio Tumeo, accortosi che è arrivato il proprio momento, si siede quasi di spalle alla m.d.p. e comincia a suonare l'organo; un chierichetto, accanto a lui, si allontana velocemente. La musica eseguita dalla banda all'esterno è sopraffatta dall'"Amami, Alfredo", eseguito all'organo da Ciccio Tumeo.
La famiglia Salina, dopo essere entrata in chiesa, percorre il corridoio centrale tra due ali di folla. Li seguono altri fedeli.
La matrice era stipata di gente curiosa fra le sue tozze colonne di marmo rosso; Panoramica della chiesa dapprima da sinistra a destra, poi da destra a sinistra, fino ad arrivare all'altare.
Ai pressi dell'altare quattro religiosi si preparano a officiare un Te Deum di ringraziamento in onore dei Salina. I quattro sono di spalle vestiti con abiti da cerimonia, si inginocchiano; prendono posizione altrettanti chierichetti, sempre di spalle, anche se con abiti da cerimonia. Uno di essi asparge incenso.
la famiglia Salina sedette nel coro I Salina prendono posizione sedendo sul bancone di legno.
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Donna Stella e Don Fabrizio discutono su chi invitare a pranzo. Una lunga carrellata sulla famiglia mostra come tutti, stanchi e impolverati, abbiano un aspetto statuario e spettrale. 
e durante la breve cerimonia Don Fabrizio si esibì alla folla, stupendo; la Principessa era sul punto di venir meno per il caldo e la stanchezza, e Tancredi col pretesto di cacciar via le mosche sfiorò più di una volta il capo biondo di Concetta. Tutto era in ordine e, dopo il fervorino di monsignor Trottolino tutti si inchinarono dinanzi all'altare, si avviarono verso la porta e uscirono nella piazza abbruttita dal sole".

COMMENTO

Alla festosa accoglienza dell'arrivo si contrappone la sequenza successiva della messa, nel Duomo di Donnafugata, che rende  un'idea di morte attraverso il punto di vista "esterno" e distaccato della ripresa.
La macchina da presa, con un movimento di dolly dall'alto verso il basso combinato con una panoramica prima da sinistra a destra e poi da destra a sinistra, scende fino a scoprire l'altare dove quattro religiosi si preparano ad officiare un Te Deum in onore dei Salina.
Il campo medio, quasi frontale alla macchina da presa, riprende i componenti la famiglia mentre entrano e si accingono a sedersi sul bancone di legno; successivamente la m. da p. inquadra il soffitto descrivendo poi una veduta ampia dell'ambiente, occupato dai cittadini curiosi che partecipano al Te Deum.
Cessata la musica della banda, incomincia la funzione e le parole in latino di Padre Pirrone echeggiano ovunque. Le immagini seguenti riportano vari particolari dei dipinti e degli stucchi del soffitto, poi la m. da p. segue un chierichetto che sparge incenso avvicinandosi ai nuovi ospiti. Con carrellata lenta, riprende poi i volti bianchi e marmorei del principe e dei familiari: alla consueta solennità festosa delle accoglienze segue l'immagine ferma e spettrale dei Salina.
Questa ripresa preannuncia il sempre più prossimo declino della famiglia; per rafforzare questa impressione, Visconti fa pronunciare al principe, all'uscita della chiesa, le seguenti battute: "....e dopo a pranzo alle nove, saremo felici di vedere tutti gli amici."
Con questa che potremmo definire una antitesi tra il piano della musica, che risuona solenne, e l'imponenza del decoro della chiesa, da un lato, e i volti statici e spettrali dei Salina dall'altro, il regista traduce con gli strumenti propri del linguaggio cinematografico quanto a parole il narratore aveva espresso nel romanzo: l'inquietudine del principe, preoccupato sull'esito che gli eventi avrebbero avuto sull'immagine della famiglia e reattivamente interprete di una inattesa cordialità.
Tomasi, nel romanzo, aveva scritto che proprio dopo l' aperto invito del Principe ai presenti ,era iniziato il suo declino.