LA SIMBOLOGIA DELLO SPECCHIO

Lo specchio è un elemento che compare spesso nel film "Gattopardo" ed è inteso come strumento che scandisce i movimenti di riflessione e di autoriflessività.
Ma nel caso in cui il volto di Tancredi (sequenza 6) viene riflesso nel piccolo specchio di Don Fabrizio intento a radersi, il discorso cambia e diventa più sottile e complesso.
Infatti il viso del giovane sembra sostituirsi a quello di Don Fabrizio, come presagio di quella sostituzione che avverrà nella vicenda personale dei due personaggi e, per quello che ciascuno dei due rappresenta nella storia, Tancredi indica l'uomo nuovo, il prototipo del trasformismo delle giovani generazioni dell'aristocrazia.
Queste sequenze rendono tangibile il presagio del tramonto della vecchia classe dirigente e l'ascesa di quella borghese.
Con questa scena il regista ha voluto anche sottolineare la doppiezza della figura di Tancredi, costituita da aspetti di voracità e di cinismo.
La macchina da presa coglie infatti Tancredi, che prosegue il dialogo, seduto accanto ad un secondo specchio che riflette il suo profilo e lo sdoppia.
La m.d.p. riprende Burt Lancaster di spalle che ancora, si rade di fronte al piccolo specchio asciugandosi poi con un asciugamani.
Dopo una breve inquadratura su Tancredi la m.d.p. si sposta per un momento sul Principe che si passa il dopobarba, per seguirlo in panoramica verso un altro specchio più grande, sulla sinistra. Le successive cinque inquadrature sono campi e controcampi che proseguono le inquadrature precedenti e che insistono a presentare ciascuno dei due personaggi e il suo doppio speculare; qui prende corpo il dialogo sulla scelta antiborbonica di Tancredi, dove quest'ultimo lancia una delle frasi più significative del film: "Se vogliamo che tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi". Il principe si irrigidisce, Visconti stacca sul movimento di torsione.
Nella successiva inquadratura il principe è preso in P.P da un'angolazione differente, lo insegue Delon, che si pone sulla destra del fotogramma, ruotando intorno all'altro e baciandolo. A quel punto il principe si sposta verso destra, dove c'è il grande specchio, scoprendo così un trio: Tancredi, il principe, e in mezzo l'immagine riflessa di quest'ultimo.
L'inquadratura si conclude con una stretta di mano e un abbraccio paterno, come per sancire il patto tra vecchio Gattopardo e giovane, futuro sciacallo.