La concezione della letteratura che A.S.Byatt rappresenta tramite la metafora della marmellata come grande amalgama artificioso e inglobante risponde ad una idea utopica a cui Gérard Genette in Figures I aveva dedicato (1966) il saggio L'utopie littéraire. Genette apre questo saggio con una considerazione sull'opera critica di Borges che riecheggia apertamente le osservazioni fatte a proprosito della viscosità e dell'isomorfismo dell'interpretazione nei personaggi di Possession.
" A prèmiere vue, l'oeuvre critique de Borges semble possedée d'un étrange démon du rapprochement. Certains de ses essais se réduisent à un bref catalogue de diverses intonations prises au cours des siécles par une idée, un Thème, une métaphore..." (Genette: 1966, 123)
("A prima vista l'opera critica di Borges sembra poseduta da uno strano demone di accostamento. Alcuni suoi saggi si riducono a un breve catalogo delle diverse intonazioni pree nel corso dei secoli da un'idea, un tema, una metafora.") (P 113)
Genette sottolinea come Borges ami individuare ed enumerare fonti e precursori degli autori di cui tratta, ma ricorda al tempo stesso che tale gusto per le analogie si basa su un'idea più profonda della letteratura:
"...Mais le gout des rencontres et des parallélismes répond chez Borges à une idée plus profonde... Cette idée, nous en trouvons une formulation agressive dans le conte Tlon Uqbbar Orbi Tertius: "On a établi que toutes les oeuvres sont l'oeuvre d'un seul auteur, qui est intemporel et anonyme" (J.L.Borges, Fictions, p.36)" Au nom de cette certitude, les écrivains de Tlon ne signent pas leurs livres..."(Genette,1966, 124)
("Ma il gusto degli accostamenti e dei parallelismi risponde in Borges a un'idea più profonda (...). Un'idea di cui troviamo una formulazione aggressiva nel raccontoTlon Uqbbar Orbi Tertius: 'S'è stabilito che tutte le opere sono opere di un solo autore, atemporale e anonimo'. (Finzioni, Tradi Einaudi Torino 11967, pp18-19) In nome di questa certezza gli scrittori di lon non firmano i loro libri (...)") (p. 114)
In Possession i personaggi condividono l'utopia letteraria di cui parlano Borges e Genette; di questa utopia viene tuttavia accentuato da parte dell'autrice non tanto l'anonimato degli autori, quanto il potere dei lettori. I personaggi di Possession sono infatti prima di tutto dei lettori che hanno il potere di ritrovare nelle opere letterarie una rete di analogie e di significati. Nell'utopia descritta da Genette l'importanza assegnata al momento della lettura piuttosto che a quello della scrittura era apertamente sostenuta:
"...cette participation du lecteur fait toute la vie de l'objet littéraire. (citando ancora Borges) "La littérature est chose inépuisable, pour la raison suffisante qu'un seul livre l'est. Le livre n'est pas une entité close: c'est une relation, c'est un centre d'innombrables relations." Chaque livre renait à chaque lecture, et l'histoire littéraire est au moins autant l'histoire des façons ou des raisons de lire, que celle des maniéres d'écrire ou d'objets d'écriture" (Genette, 130)...Les sens de livres est devant eux et non derrière, il est en nous: un livre n'est pas un sens tout fait , une révélations que nous avons à subir, c'et une réserve des formes qui attendent leur leur sens... Tous les auteurs sont un seul auteur parce-que tous les livres sont un seul livre."(Genette: 1966, 132)
(" Questa partecipazione del lettore costituisce tutta la vita dell'opera letteraria. (citando ancora Borges) 'La letteratua è qualcosa di inesauribile per la semplice ragione che un solo libro lo è. Il libro non è un'entità chiusa: è un rapporto, un centro di unnumerevoli relazioni'. Ogni libro rinasce a ogni lettura e la storia letteraria è storia dei modi e delle ragioni di leggere almeno quanto lo è delle maniere di scrivere e dei contenuti di scrittura.") (p. 120)
Il senso dei libri non sta dietro di loro, ma davanti, è in noi:un libro non è un senso già compiuto, una rivelazione che dobbiamo subire, ma una riserva di forme che attendono il loro senso (...). Tutti gli autori sono un unico autore perché utti i libri sono un unoco libro.") (p. 121)
Mentre nelle parole di Genette la possibilità dei lettori di creare testi diversi ad ogni lettura assume un valore positivo, in Possession A.S.Byatt sembra volersi distaccare da questa concezione post-strutturalista della fruizione del testo mettendo in guardia da interpretazioni che rischiano di sovrapporsi e cancellare le opere alle quali si riferiscono, riducendole appunto ad una marmellata indifferenziata. L'utopia letteraria in cui i personaggi credono è una sorta di universalizzazione dei significati che i singoli individui proiettano sui testi. Le singolarità delle opere e degli autori vengono inglobate da una interpretazione che le travolge. All'inizio del romanzo Roland e Maud affermano infatti di non essersi mai interessati alla vita quotidiana, alla vita "corporea" degli scrittori Ash e LaMotte, come se appunto studiassero le loro opere come opere universali, ignorandone il particolare contesto biografico.
"Roland had never been much interested in Randolph Henry Ash's vanished body; he did not spend time visiting his house in Russel Street...What Roland liked was his knowledge of the movementents of Ash's mind, stalked through the twists and turns of his syntax..." (P.20) (Roland says:) "I'm an old-fashioned textual critic, not a biographer..." (P.50) (Maud says:) I very rarely feel any curiosity about Christabel's life - it's funny - I even feel a sort of sqemishness about things she might have touched... it is the language that matters, isn't it?" (P.55)
("Roland non si era mai interessato molto al corpo decomposto di Randoplh Henry Ash; non spendeva tempo a visitare la casa di Russel Street... Ciò che a Roland interessava era la conoscenza dei movimenti della mente di Ash, incalzta lungo le pieghe e e le svolte della sua sintassi..."(Poss.24)"(Roland dice:)io sono uno critico testule all'antica, non un biografo" (Poss.52) (Maud dice:) "Mi capita raramente di provare curiositòà per la vita di Christabel, è buffo, ho perfino una specie di schizzinosità per le cose che può aver toccato...è il linguggio quel che conta, vero?" )(Poss.58)
L'utopie littéraire si poneva infatti in aperto contrasto con il biografismo della critica ottocentesca e con la convinzione che le opere "esprimano" lo spirito dell'autore che le ha scritte:
"Depuis plus d'un siécle, notre pensée - et notre usage - de la littérature sont affectées par un préjugé dont l'application toujours plus subtile... n'a cessé d'enrichir, mais aussi de pervertir et finalement d'appauvrir le commerce des Lettres: le postulat selon lequel une oeuvre est essentiellement déterminée par son auteur, et par consequence l'exprime ...(Borges) nous invite évidemment à réagir contre cette insidieuse dégradation en glorifiant une pénsée et une oeuvre qui veulent n'etre celle de personne en particulier..." (Genette, 1966, 129)
("Da oltre un secolo la nostra concezione della letteratura - e i nostri rapporti con essa - sono viziati da un pregiudizio la cui applicazione sempre più sottile e erudita non a mai smesso di arricchire ma anche di snaturare e in fondo di impoverire il commercio delle lettere: il postulato secondo cui un'opera è essenzialmente determinata dal suo autore, e di conseguenza l'esprime (...). Borges ci invita evidentemente a reagire contro questa insidiosa degradazione glorificando un pensiero e un'opera che non volgiono essere quelli di qualcuno in particolare.") (pp 118-119)
In Possession il ritrovamento delle lettere di Ash a Christabel costringe però Roland e Maud a riconsiderare le vicende biografiche dei due scrittori, e a rielaborare una verità sulle loro opere. Le lettere si presentano per definizione come testi personali, legati ad una situazione particolare e quindi difficilmente riconducibili ad un interpretazione prestabilita; per queste caratteristiche le lettere possono assolvere l'importante funzione di scardinare le sicurezze degli studiosi e di porli di fronte ad una realtà sia biografica che letteraria loro estranea. L'utopia letteraria - la marmellata - può essere intaccata solo da qualcosa che non si lascia "ricucinare", Ash parla di una sua lettera infatti in questi termini:
"I m very well aware that an Apology is needed for my tone throughout this letter, which I shall not re-read...So it comes to you rough, unhouseled, unannealed..." (P.165)
("So bene che è il mio tono in questa lettera che abbisogna di una Giustifiazione, ma non la rileggerò... Vi arriverà dunque così com'è, non abbellità nè ricucinata, ...") (Poss.167)
Le lettere rappresentano il "nocciolo" che resiste alla cottura, che mostra l'imperfezione della marmellata. In questo senso si può dire che Possession sia un romanzo che si propone tramite l'avventura e la "formazione" di Roland e Maud, di scardinare l'utopie littéraire, di mostrare il limiti di una concezione della letteratura che affida al lettore il potere totalizzante di farne lo specchio della propria mente, di farne appunto marmellata.. Alla fine del romanzo Euan ammette che:
"...these letters have made us all look - in some ways - a litlle silly, in our summing-up of lives on the evidence we had. None of Ash's post-1859 poems is uncontaminted by this affair - we shall need to reassess everything..." (P.485)
("...queste lettere ci hanno fatto apparire tutti - in un certo senso - un po' sciocchi, nel nostro riepilogare intere esistenze sulla base delleprove in nostro possesso. Nessuno dei poemi di Ash posteriori al 1959 si sottrae all'influenza di questa storia - dovremo riesaminare ogni cosa..." (Poss.482)