Precedente Successivo

La London Library

     La London Library, nonostante venga nominata una sola volta nel capitolo iniziale, costituisce un'importante e necessaria eccezione rispetto agli altri ambienti del romanzo: è infatti uno spazio che non si lascia inserire in nessuna delle due tipologie ravvisate, ma partecipa dell'una e dell'altra. Pur essendo una biblioteca e quindi necessariamente presentandosi come luogo chiuso, non ne condivide l'angustia e l'oppressione; allo stesso tempo, pur avendo in comune con la categoria dei giardini l'apertura metaforicamente intesa verso mondi ed epoche diverse, non possiede la naturale assenza di confini dei paesaggi aperti. E' quindi un luogo che, ponendosi ai margini delle sistematizzazioni umane, esce dal controllo possessivo e simbiotico che i personaggi hanno nei confronti degli ambienti in cui vivono, per diventare luogo di tutti. Alla London Library, infatti, non viene associato nessun personaggio in particolare, ma indifferentemente tutti gli studiosi di tutte le epoche. Roland vi si trova all'inizio del libro, ma ha l'impressione di condividere quegli spazi con scrittori viventi di tutti i tempi: "It was...alive with history but inhabited also by living poets and thinkers...Here Carlyle had come, here George Eliot had progressed through the bookshelves:" (P. 2) (...trasudava storia ma era abitato da poeti e pensatori in carne ed ossa...Carlyle era passato di qui, tra queste scansie aveva camminato George Eliot) E' così che gli sembra di vedere le gonne di seta nera di George Eliot come il frusciare del suo strascico o il rumore secco dei suoi passi (*).

    Per Roland, la London Library rappresenta quindi, come il British Museum, il luogo nel quale il sogno utopico di ricongiungimento con le menti illuminate del passato può essere realizzabile. Significativo è il fatto che l'unico studioso tra quelli presenti nel romanzo al quale viene fatto riferimento nella London Library sia Randolph Henry Ash, (NOTA AL FATO CHE ASH FACTORY HA BLACKADDER E BEA)del quale Roland sente la presenza fisica al pari di quella di George Eliot o di Carlyle

("Here Randolph Henry Ash had come, cramming his elastic mind and memory with unconsidered trifles from History to Topography, from felicitous alphabetical conjunctions of Science and miscelanneous - Dancing, Deaf and Dumb, Death, Dentistry, Devil and Demonology..."P.2

"Qui Randolph Henry Ash era venuto a saturare la duttilità di mente e di memoria con le più disparate nozioni tratte da Storia e Topografia, dalla proprizie congiunzioni alfabetiche di Scienza e Miscellanea- Daini, Danza, Delirio, Dermatologia... ( Poss.6) ( ho mantenuto la traduzione ufficiale della edizione italiana di Possessione, nella quale i traduttori hanno voluto privilegiare l'ordine alfabetico delle discipline nominate rispetto al significato delle parole nell'originale)IN NOTAAAAAAA

). Ash rappresenta, infatti, la capacità di muoversi liberamente in spazi e tempi senza confini, come lui stesso afferma definendo i poeti dei "segugi" che vagano. (*)NOTA:queste infatti sono le sue parole in una lettera a Christabel: " poets don't want homes,- do they?- they are not creatures of hearths and firedogs, but of heath and ranging hounds" (P.131) ("i poeti non vogliono case, -nevvero?- non sono creature del focolare e botoli domestici, ma esseri della brughiera e segugi vagabondi", Poss. 132)

     Malgrado Roland percepisca inizialmente la London  Library come luogo "paradisiaco" nel quale veder ritornare in vita libri e figure del passato, questa biblioteca rimane tuttavia un ambiente che non si lascia inscrivere nelle tipologie in cui i personaggi percepiscono gli spazi. Questa essenziale estraneità agli schemi preconcetti, alle teorizzazioni, rende quindi la London Library il luogo più adatto a quell'avvenimento stravolgente che è il ritrovamento delle due lettere di Ash a Chrisabel. Le lettere costituiscono, infatti, l'elemento scatenante della formazione dei due protagonisti: grazie al loro ritrovamento e alla catena di inattese rivelazioni che ne seguono, i personaggi degli studiosi sono infatti costretti a riconoscere la falsità delle teorizzazioni sulle quali avevano fondato la loro percezione della realtà e della tradizione. Alla conclusione del romanzo, la London Library cessa quindi di  incarnare il desiderio di ritorno ad un passato assoluto, di rappresentare il luogo di accesso ad un sapere e ad un mondo originario; mentre la sua apparente marginalità rispetto alle altre biblioteche, si rivela essenziale affinché l'intera vicenda narrata in Possession possa aver luogo.

Precedente Successivo