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Introduzione

     Possession: A Romance è il romanzo al quale la scrittrice ed affermata critica letteraria inglese A(ntonia) S(usan) Byatt (1936) deve la sua entrata sulla scena letteraria mondiale. Quinto di una serie di  sette romanzi (il settimo, ultimo tomo di una tetralogia è in corso di scrittura), Possession fu pubblicato presso la Chatto & Windus di Londra nel 1990, e in quello stesso anno vinse il prestigioso Booker Prize. Da allora non ha smesso di affascinare centinaia di migliaia  di lettori di ogni continente, come testimoniano le numerose traduzioni - ben sedici alla fine del 1995, comprese quelle in russo, giapponese e bulgaro - apparse negli anni che hanno seguito la pubblicazione.(*)

    Le origini di questo successo sembrano risiedere nella capacità dell'autrice di richiamare l'attenzione di un vasto pubblico popolare, senza per questo compromettere le proprie aspirazioni letterarie ed intellettuali. In Possession, infatti, A.S.Byatt combina con estrema perizia una trama poliziesca avvincente, ricca di colpi di scena e di suspense con un complesso e raffinato intreccio di poesie, lettere, saggi, diari, che costituisono gli indizi per l'indagine.

    La vicenda si apre - in un'atmosfera misteriosa e carica di attese - sul ritrovamento del primo e fondametale indizio: Roland Mitchell, un giovane e frustrato ricercatore esperto del poeta vittoriano Randolph Henry Ash, trova per caso due abbozzi di lettere destinate dal poeta ad una donna sconosciuta. Incuriosito e sorpreso - la fedeltà alla moglie costituisce infatti uno dei capisaldi sui cui si fonda l'immagine che ha di Ash - Roland non sa resistere all'impulso di scoprire chi sia la misteriosa signora delle lettere, e se ne impossessa. Deciso a non rivelare la propria scoperta fino a quando non ne abbia capito il valore, cerca di rintracciare in incognito la donna sconosciuta e nel corso di questa ricerca si imbatte nella studiosa di Lincoln, Maud Bailey. 

     Maud, fredda e rigorosa esperta della poetessa vittoriana Christabel LaMotte, di cui è una discendente e alla quale assomiglia, aiuta Roland nelle ricerche, e dopo un iniziale disinteresse finisce per appassionarsi a sua volta all'indagine. I due studiosi sospettano infatti che la misteriosa destinataria delle lettere possa essere proprio Christabel e, in caccia di prove che confermino questa ipotesi, si recano insieme nella sua antica dimora di Seal Court. Qui, nascosto tra le bambole di Christabel, trovano l'intero epistolario, prova inequivocabile della relazione amorosa tra i due poeti.

       Roland e Maud si accorgono quindi di aver frainteso in modo grossolano la vita e gli scritti dei due poeti, e di dover rivedere radicalmente le loro valutazioni critiche. I ricercatori, spossessati di una verità che, seppur circoscritta, avevano ritenuto assoluta, proseguono le indagini, come posseduti dalla necessità di ridare un ordine agli eventi che sono sfuggiti loro di mano. Indagano quindi ulteriormente, scoprono come i due poeti si siano recati insieme a Whitby, e come dopo quell'incontro non si siano più rivisti. Dal diario di una cugina di Christabel, Sabine, vengono poi a sapere di una fuga in Bretagna di Christbel incinta, ma molti particolari rimangono ancora oscuri e inquietanti.

    Accanto alla descrizione delle indagini, grazie ai diari di Sabine e di Ellen Ash, alle lettere, alle poesie, assume  maggior consistenza anche il ritratto del mondo vittoriano. A.S.Byatt, contornando le due coppie di protagonisti di una pletora di personaggi e vicende 'minori', fornisce una rappresentazione affrescale che abbraccia due epoche. Le vite di Ellen Ash, di Sabine, come di Val, Blackadder, Leonora Stern o Beatrice Nest entrano nel romanzo timidamente, delineate da pochi tratti che ne rendono tuttavia la commovente drammaticità. Il rapporto di "possessione" che questi personaggi instaurano con la realtà, il linguaggio, la sessualità, la tradizione, viene così presentato sotto molteplici angolazioni che ne mostrano le sfumature e la ricchezza.

    La passione, le frustrazioni di Roland e Maud sembrano risuonare da un personaggio all'altro, facendo della loro vicenda un'esperienza esemplare. La conclusione del romanzo, mettendo in luce l'evoluzione  dei due protagonisti, assume infatti il valore di un monito di carattere generale. Nelle scene conclusive  Roland e Maud, malgrado gli ulteriori colpi di scena e le inaspettate rivelazioni, sentono sempre più di aver condotto un'indagine che li ha allontanati dalle certezze che possedevano all'inizio della loro avventura; la loro ricerca ha mostrato quanto lo studio, anche il più rigoroso, rimanga essenzialmente estraneo alla realtà che cerca di indagare e possedere.

     La verità che si presenta ai loro occhi alla fine del romanzo, non sembra infatti riguardare l'esattezza o meno delle informazioni che raccolgono, comunque parziali e soggettive; ma indicare piuttosto una sorta di onestà, di fedeltà ad una realtà che li vede spossessati di ogni ideale, di ogni rapporto privilegiato con la tradizione, la storia, il linguaggio. La verità, in un mondo post-cristiano, post-religioso come quello descritto in Possession, si pone all'opposto della certezza, della fede in modelli assoluti, in giustificazioni esterne alla propria esistenza. I personaggi sembrano così giungere ad una sorta di ateismo in senso lato che appare quindi la meta ultima della loro formazione.

    La formazione dei personaggi, la loro progressiva evoluzione, hanno costituito l'argomento chiave sul quale verte l'analisi di Possession che presento in questa tesi di laurea. L'aspetto del romanzo che, sin dalle prime letture, mi aveva colpito di più, non era infatti tanto il complesso gioco metaletterario, quanto l'abilità e la finezza con la quale A.S.Byatt aveva costruito i personaggi e la loro trasformazione. All'inizio della vicenda i personaggi si trovano infatti in una situazione paradossale che la scrittrice riesce a rendere con delicatezza e sotto un varietà di angolazioni diverse. Roland come Maud o Beatrice vivono infatti proiettati in un passato ideale ed originario - quello vittoriano di Ash e Christabel - ma gli sforzi nostalgici con i quali cercano di possederlo e riviverlo in sé non fanno che imprigionarli in un'esistenza alienante.

    Nella mia analisi - il cui titolo "Onnipotenza e voracità" si riferisce proprio alla paradossale condizione in cui si trovano i personaggi all'inizio della vicenda - ho quindi studiato questa "possessione" in relazione a tre aspetti che mi sono aparsi rilevanti: il rapporto dei personaggi con gli spazi in cui abitano, il rapporto con il linguaggio e il potere di rappresentare la realtà, ed infine il rapporto con la morte. Ogni sezione, presentando  l'identificazione, la passione, il controllo sotto forme diverse, ha quindi illustrato la pervasività di quella passione dalla quale i personaggi sono posseduti, mostrando come ogni aspetto della loro esistenza ne risulti radicalmente influenzato.

   Ognuna di queste sezioni presenta quindi una sottosezione centrale (la B) dedicata al rapporto paradossale che i personaggi instaurano con la realtà; ed altre due sezioni: una (la A) che analizza il mondo vittoriano così come viene percepito dagli studiosi, ed un'ultima sottosezione che studia invece la fase conclusiva del romanzo, quella cioè nella quale viene presentata la trasformazione dei personaggi in relazione allo spazio, al linguaggio e alla morte.

La suddivisione dell'argomento in sezioni monotematiche (luoghi, linguaggio, morte) e in sottosezioni dedicate alle tre fasi della formazione dei personaggi (A: vittoriano; B: "vorace"; C: maturo) ha quindi permesso di presentare una tesi che offre, anche nella sua versione su carta,  la possibilità di percorsi di lettura diversi. Ogni sezione, infatti, ripresenta l'analisi della formazione dei personaggi sotto un'angolazione diversa  ed indipendente; mentre la lettura trasversale delle sottosezioni (A A A, BBB, etc) permette di seguire singolarmente ognuna delle tipologie di personaggi proposta in Possession. In questo modo ho quindi cercato di rendere possibile, almeno in parte, quella libertà di movimento all'interno del testo che ogni ipertesto offre al lettore.

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