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Il frassino

alla figura intera Dalla mitologia nordica e germanica viene in particolare il simbolo del frassino come albero del mondo, vincolo tra le profondità del suolo (radici), la terra (tronco) e il cielo (rami):  nel mito cosmogonico, ripreso dalla poesia Ragnarok, il frassino o Iggdrasil è l'albero che unisce i tre mondi creati dai figli di Bor; Odino e i suoi due fratelli Hoenir e Loki uccisero il gigante Ymir e crearono il mondo con i pezzi del suo corpo smembrato. Il cosmo fu così diviso in tre parti: una per gli dei, una per i giganti ed una per gli uomini.

"Three Ases wandered out from Ida plain...
They came down to the shore
Where the salt breakers fell on the new sand
With roar unheard, and curling crest unseen
Like nothing else, for no man-mind was there
To name, or liken them, in any way.
Thy were themselves alone, and rose and fell
changing-eternal, new, not knowing time...
And these three Ases were sons of Bor
Who slew the Giant Ymir in his rage
And made og him th elements of earth,
Body and sweat and bones and curly hair,
Made soil and sea and hills and waving trees,
And his grey brains wandered the heavens as clouds.
These three were Odin, Father of the Gods,
Honir, his brother, also called the Bright,
The Wise and Thoughtful, and that third, the hot
Loki, the hearth-god."
(Ragnarok, p.239-40)

("Tre AEsir vagabondi abbandonarono la piana d'Ida...
giunsero alla spiaggia
ove l'acqua salata si frangeva sulla sabbia nuova
con frastuono inudito, e creste spumeggianti mai vedute
come tutte le cose, ché non v'era mente umana
a dare loro un nome, o confrontarle in qualche modo.
Erano sè stesse soltanto, e sorgevano e s'abbattevano
mutevoli in eterno, nuove senza conoscere il tempo...
Questi tre AEsir erano i figli di Bor
che in un accesso d'ira uccise il gigante Ymir
e ne trasse gli elementi terrestri,
corpo e sudore e crespa chioma
divennero suolo e mare e colli e alberi flessuosi,
e come nuvole vagarono per il cielo le grigie cervella.
I tre erano Odino, Padre degli Dèi,
Hoenir, suo fratello, detto anche il Luminoso,
Il Saggio e Pensieroso, e il terzo irruente
Loki, o del focolare.")
(Ragnarok, Poss.246)

Completato il mondo i tre fratelli crearono da un frassino ed un olmo anche i primi due uomini: Askr e Embla; come la poesia di Ash narra con le seguenti parole:

"Two senseless forms, on the wet shore o'the world
Lay at the tide's edge, and were water-lapped,
Rising a little with creeping wave,
Then slipping back, with motion not their own.
Log-like they lay uprooted, simple forms
Of ash and alder, shorn of their green pride
But not quite dead perhaps, but nourishing
A kind of quickening shrunk back to the core
Of all the woody circles of their trunks."
(P. 240)

"Dell'umida spiaggia del mondo due forme inanimate
giacevan sulla riva, lambite dalle acque,
solevandosi appena all'alzarsi dell'onda,
poi scivolando senza moto proprio.
Tronchi sradicati, giacevno, semplici forme
di frassino e olmo, privi di verdi chiome
ma non del tutto morti, forse, anzi nutrendo
un alito di vita al centro
dei lignei cerchi del tronco.")
(Poss.247)

     Un altro aspetto di questo favoloso albero viene trattato nella poesia Il giardino di Proserpina,  dove  è descritta la fonte da cui il Frassino trae nutrimento:

"Close by, the World Ash rose from out the dark,
Thrusting his roots into the cavern where
Nidhogg the dark coiled with his forking tongue
And gnawed the roots of life that still renwed.
And there too were water and the lawns,
The fount of Urd, where past and future mixed
All clolours and no colours."
(The Garden of Proserpina, P. 464)

("Non lontano, il Frassino del Mondo sorgeva  dalla tenebra
conficcando le radici nella caverna ove
l'oscuro bifido  Nidhogg si nascondeva
e alla vita che sempre si rinnova rodeva le radici.
E là erano acqua e prati,
la Fonte d'Urd, ove il passato si fonde col futuro
D'ogni colore e rpiva di colore.")
(Il giardino di Proserpina, Poss.463)

     Vengono così esplicitamente sottolineate l'eternità e l'immortalità che Iggdrasil simboleggia. Inoltre grazie al valore simbolico della fontana di Urd e delle sue custodi - le Norne, tre divinità fatidiche che stabiliscono alla nascita la sorte di ogni uomo - il frassino diventa simbolo unificatore di tutti i destini.

     Secondo la tradizione nordica tra le radici di Iggdrasil si trova un serpente che con le sue spire tiene l'albero ben saldo a terra. La figura del serpente ai piedi dell'albero si oppone a quella dell 'aquila che vola tra i rami: i due animali  rappresentano così le forze opposte  che Iggdrasil concilia in sè. Il Frassino combina quindi diversi valori simbolici: è principio unificatore delle parti del mondo, asse verticale del cosmo, albero eterno e simbolo del continuo divenire  della vita, centro di tutti i destini. In Il giardino di Proserpina, l'aquila viene significativamente omessa,  mentre solo il serpente si affinaca all'albero e alla donna:

"These things are there. The garden and the tree
The serpent at its root, the fruit of gold
The woman in the shadow of the boughs
The running water and the grassy space."
(Poss.463)

("Là tali cose sono. Il giardino e l'albero
il serpente alla radice, il frutto d'oro
la donna tra l'ombra dei rami 
lo scorrere dell'acqua e la radura erbosa.")
(Poss. 462)

      Si crea così un'immagine che rimanda piuttosto al giardino dell'Eden che ad un paesaggio della mitologia nordica. Accanto a queste due diverse simbologie (cristiana e nordica) si affianca poi quella greca del mito delle mele d'oro nel giardino delle Esperidi. Le diverse mitologie risultano così intrecciate sottilmente e creano un alone simbolico di grande ricchezza. Tale complessità si fa ancora più significativa se riferita alla figura di Randoplh Henry Ash, legato alla simbologia del frassino dal suo stesso nome (in inglese "ash"). Ash, infatti, rappresenta a sua volta all'interno del romanzo una concezione della Poesia che in questo contesto risulta legata ai simboli ciclici ed eterni della natura.

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