Margherita

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Nella stagione di arance e clementine
quando in giardino il nespolo è fiorito
è nata una bella bambina 
piccolina così, ma già Margherita.
Mentre la nebbia svaniva nel sole
sono arrivate da terre lontane
tutte e dodici le fate buone 
trasportate da un vento burlone 
che al loro passare suonava campane 
cavava cappelli e arruffava mantelli.
Per augurarle buona fortuna, 
le soffiarono un bacio sulla manina
troppo delicata per essere baciata.
“Bella e buona sarai, brava e molto fortunata
questo vogliamo che sia il tuo destino.
Ricordalo bene, non lo scordare
siamo noi le dodici fate che filano la sorte
di tutta la vita, fino alla morte.”
Nel salutarla con inchini giocosi
svanirono nell’aria ad una ad una 
lasciandosi dietro soltanto i sorrisi.

28 novembre 2004

Il bel disegno fatto per l’occasione è di Emilia.

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