La marsina

Con la marsina color zafferano Andava a piedi da Lodi a MilanoQuando tutti quanti camminavamoDal primo cittadino all’ultimo villano Prima dell’avvento di auto e aeroplano I primi due versi si ispirano alla canzone “La bella Gigogin”

Effimera perfezione

Aspirava a raggiungere una effimera perfezioneImmune dal tempo ignara della dimensioneCome una goccia che si stacca dalla grondaPrima di perdersi nella fanghiglia immondaMa era consapevole dell’inaudita ambizione Su questo sito vedi anche “Lo scarabocchio”

Gabbia mentale

Riempiva un quaderno a righe verticali Di radici quadrate potenze esponenziali Alla ricerca di un abisso tridimensionale Con un turbine numerico antigravitazionale Per sfuggire dalla gabbia del calcolo convenzionale

In vero veritas

Chissà se poi è del tutto vero Quello che dici quando sei sincero Neppure una foto presa al momento Mostra tutta la realtà di un evento Ci vuole fantasia per scoprire il vero Sulla verità in questo sito vedi anche: LA VERITà