Il campo da calcio è rettangolare Un quadrato d’erba fatto per giocare Due dozzine di ragazzi in mutande Possono calciare una palla o le gambe Ma le mani non le devono usare
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Sano come un pesce
Escluso il gomito della lavandaia Di sintomi ne avvertiva a centinaia Ma a tutti taceva il suo batticuore Per non provocare inutile dolore Neppure al più superficiale osservatore
Barconi
Partire è un po’ morire Recita l’antico comune sentire Soprattutto se significa attraversare Un ostile ignoto braccio di mare Non lo dovrebbe dimenticare chi può restare
La processione
Davanti procedeva il carretto dello zucchero filatoSeguito a ruota da quello del gelatoQuando si fermarono davanti al portoneDal nulla si formò una torma di personeIn devota tumultosa processione
La pazienza
Anche alle pulci viene la tosseTutte le bestie piccole o grosseAnche le più miti e pazienti personeVan fuori dai gangheri all’occasioneSe ingiustamente offese o percosse
Il capolavoro
Quando Apelle si metteva a pitturare Lasciava occhi mani e cervello collaborare Se poi gli scappava un autentico capolavoro Ben oltre l’elegante dignitoso decoro Non era mai il primo a poterlo apprezzare
Le sardine (flash mob)
Un movimento spontaneo di cittadini e cittadine Ha riempito le piazze di pacifiche SARDINE Per manifestare a sostegno di basilari valori Oscurati e vilipesi da pericolosi impostori in nome dell’ordine seminatori di odio e rovine
La cicca
Ritrovarsi nuda a galleggiareIn un volgare portacenere stradaleNon può che lasciare costernata e interdettaL’elegante cicca bianca di sigarettaDal collo lungo e dalla bocca stretta
Novembre ’19
Dopo un ottobre mite e soleggiatoÈ tornato un novembre scatenatoI monti sono precocemente bianchiI torrenti allagano casolari e campiE il fiume scappa dagli argini in cui era imprigionato
Il grande raduno
Tutti in piazza al grande radunoTutti presenti non manchi nessunoPer ascoltare il grande oratoreUno di noi un fratello maggioreChe ci prospetti un futuro migliore
Smart glasses
Da qualche tempo è cominciata La ricerca sulla realtà aumentataDovrebbe mandare in soffitta il telefoninoL’irrinunciabile strumento da taschinoRidando alla vista una priorità offuscata
Tempo perso
Come trasportato da un vento vivaceTrascorse in un lampo tutta l’estateQuando anche l’autunno fu passatoSi accorse di tutto il tempo sprecatoE dell’inverno assaporò ogni momento