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Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mer 26 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
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Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 25 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) lun 24 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Alla fine degli anni Ottanta lessi in un romanzo cyber di William Gibson di una macchina a guida completamente autonoma che era in grado di venirti a prendere sotto casa e portarti con sicurezza alla destinazione semplicemente dicendole l'indirizzo a cui doveva arrivare. Mi sembrò un sogno che avrei voluto vedere realizzato prima di morire. Nel romanzo,si chiamava Hamed quel portento di tecnologia costruita a Damasco. Ora, dopo una cinquantina d'anni, mi sembra che siamo abbastanza vicini, finalmente, alla realizzazione di una macchina dalla quale ti fai scarrozzare e, giunto a destinazione, le dici "Vai a parcheggiare e vieni a prendermi qui alle 6." Superano però anche i miei più spericolati sogni le nuove biciclette che inventori sparsi in varie parti del mondo stanno preparando con studi convergenti . A quanto leggo su un interessante articolo del Sole 24 Ore, UBER, la controversa compagnia odiata dai tassisti, che ora è molto interessata anche alla micro mobilità urbana, cerca proprio di trovare la soluzione per offrire biciclette che stanno in equilibrio senza un umano pedalatore sulla sella. Questa bici-folletto dovrebbero essere in grado di raggiungere chi ne ha bisogno e l'ha invocata con un colpo di telefonino. Raggiunto il cliente, cesserebbe di muoversi in autonomia lasciando al suo temporaneo padrone il piacere di guidarla con pedalata assistita fino al raggiungimento della metà. A quel punto la super-bici concluderebbe il suo compito ritornando in piena e solitaria autonomia nel parcheggio attrezzato in cui ricaricare le batterie e attendere la successiva chiamata. Meglio di un tappeto volante evocato dal genio della lampada. Non so se vedrò mai una di queste bici e avrò l'opportunità di servirmene in alternativa temporanea alla mia WANDER azzurra che cavalco da più di sessant'anni. Certamente sarebbe stata molto utile a Marino, un ubriacone che frequentava un'osteria vicina alla casa dove passavo parte delle vacanze estive. All'ora di cena, prima di rincasare, arrivava in bici dal lavoro e si fermava a fare il pieno di lambrusco all'osteria, poi usciva e, per il crudele spasso di noi bambini della contrada che l'aspettavamo al varco, tentava di risalire sulla bicicletta offrendo uno spettacolo penoso ed esilarante: dopo una serie di sbandate e serpentine non di rado finiva a terra mentre la bici, sobria e paziente, continuava per qualche metro in autonomia prima di fermarsi, a sua volta, ribaltata sui ciottoli della strada, in attesa di essere riaccompagnata a mano nel cortile di casa.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) dom 23 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Camminava a carpon fossile come l'avatar smunto di un passato cancellato da tutte le memorie allo stato solido. Sopravviveva in una RAM sfuggita al blackout che aveva annichilito l'intera comunitr nata da un errore del motore inferenziale della AI che governava il Sistema. La sua asimmetria genetica lo portava verso un cloud inesplorato, fuori dai confini ufficiali del WEB, popolato da canaglie proteiche di cui si negava l'esistenza per non turbare il quieto vivere ufficiale, ormai assopito nella ripetitivitr di procedure obsolete. La durata del suo codice nativo, il suo essere, non era stato programmato proprio perché era scaturito da un errore e si sarebbe disgregato senza avere mai raggiunto la consapevolezza di essere esistito. Per questo arrancava senza demordere verso un nulla periferico atemporale, senza neppure la presenza di atomi virtuali in cui imbattersi.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) ven 21 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Mentre mangiavo con gusto un riso coreano mi faceva compagnia un Budda tibetano per nulla affranto dall'incerto domani meditava a occhi chiusi e congiunte le mani sull'onda di un pensiero venuto da lontano
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) gio 20 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
timballo siciliano
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mer 19 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Verrocchio, Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni, Campo Santi Giovanni e Paolo a Venezia
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 18 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) ven 14 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) gio 13 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Il tempo era buono e anche lo spazio. Gli uccelli migratori e le balene avevano intrapreso il loro lungo viaggio seguendo le piste magnetiche celesti e oceaniche fino al raggiungimento della meta;. Le formiche, da parte loro, seguivano incessantemente piste chimiche in un andirivieni senza soste e ignaro di ostacoli e mutamenti accidentali. I Sapiens Sapiens continuavano ad azzuffarsi e ad uccidersi vicendevolmente secondo il loro costume, distruggendo paesaggio, manufatti da loro stessi creati e quello che si trovava sui loro percorsi privi di un marcatore chimico o magnetico che li guidasse. Buchi neri sempre più voraci deglutìvano incessantemente corpi celesti nella maglia vorace della loro attrazione fatale a milioni di anni luce da questo degradato frammento di materia in via di spopolamento ed estinzione. Ad Maiora.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mer 12 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
In un articolo sul SOLE24ORE leggo che: "Per contrastare la diffusione della peste suina africana che la scorsa primavera ha colpito 200 milioni di capi nella Repubblica popolare cinese,...i giganti tecnologici cinesi hanno colto la palla al balzo proponendo sistemi che, grazie ad algoritmi di riconoscimento facciale basati su intelligenza artificiale e big data, promettono di aiutare gli allevatori non solo a identificare precocemente gli animali malati permettendo di isolarli tempestivamente, ma anche di abbattere i costi di alimentazione, aumentare i tassi di riproduzione riconoscendo l'entrata in calore delle scrofe e contenere le morti accidentali." Fino ad ora, aveva suscitato un certo allarme nei paesi occidentali la massiccia campagna di riconoscimento facciale dei cittadini (umani) cinesi, per la temuta possibilità di un uso repressivo di una schedatura di massa che non ha precedenti nella storia. Neppure la famigerata STASI nella Germania dell'Est ai tempi di Walter Ulbricht, il KGB in Unione sovietica ai tempi di Stalin o la schedatura e il dossieraggio di massa negli Stati Uniti d'America nel cinquantennio di occulto strapotere di Edgrd Hoover avevano raggiunto tali vertici. Al di là delle peggiori intenzioni, non ne avevano i mezzi, ma l'intelligenza artificiale (IA) unita alla disponibilità d'informazioni fornite dai BIG DATA per la loro potenzialità fanno apparire Il Grande Fratello in "1984" di George Orwell una fastidiosa goliardata. Fa piacere, pertanto, leggere di un impiego virtuoso dei nuovi mezzi tecnologici. Un Urrah! per i cinesi, se riusciranno ad arginare la peste suina con le tecniche di riconoscimento facciale individuando precocemente "la faccia da maiale malato".
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 11 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Particolare de “Il Parnaso”. Dipinto autografo del Mantegna, realizzato su tela nel 1497, misura 160 x 192 cm. E' custodito nel Museo del Louvre a Parigi.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) lun 10 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) dom 09 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) sab 08 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) ven 07 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) gio 06 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Buongiorno signore posso chiamarla Carlo?
Se Le fa piacere. E io come devo chiamarla?
Dica lei
Annibale, oggi
Elefantiaco, ma ci conosciamo?
Non credo, altrimenti sapremmo i nostri nomi
A volte, però ci si dimentica. Se fossimo stati compagni alle elementari forse...
Pensi che avrei dimenticato il tuo nome, con tutte quelle che abbiamo combinato?
Come quando abbiamo fatto il bagno nudi nel canalino...
... e tu prendesti una carpa a mani nude. Incredibile
Tu avevi una fionda magnifica, però, con gli elastici quadrati che tiravano il doppio
Quante rane abbiamo preso. Tu avevi una mira dell'accidente
Saranno anche anfibie, ma furbe poco. Stavano immobili ad aspettare la sassata mortale
Ricordo che, all'epoca, ci sarebbe piaciuto essere anfibi
Anche adesso, se è per quello, ma non abbiamo neanche imparato a volare
E dire che ci pensano fin dai tempi di Leonardo che non era scemo del tutto
Penso, però, che un giorno o l'altro ci riusciremo
Con le nano tecnolgie applicate al grafene e ai materiali compositi che non hanno ancora pensato?
Esatto! E bisognerà stare attenti ai tutti 'sti droni che ronzano per aria
Peggio che attraversare via Ugo Bassi a mezzogiorno
Ma nel frattempo stia bene, mi ha fatto piacere incontrala
Anche a me, una bella rimpatriata fra sconosciuti, ci vuole ogni tanto.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mer 05 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 04 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Un via libera al caffè arriva da un nuovo studio scientifico secondo il quale se ne potrebbero consumare anche fino a 25 al giorno senza rischi per il cuore, smentendo che il suo consumo possa restringere le arterie, e di conseguenza favorire l'innalzamento della pressione con rischi cardiovascolari annessi. Come è accaduto per tanti altri alimenti (uova, burro, carne rossa) demonizzati da una ricerca scientifica, basta avere pazienza e apparirà un nuovo studio che, con dovizia di mezzi e nuovi strumenti d'indagine, correggerà il tiro. Quando poi sugli esiti della ricerca s'innestano colossali interessi economici le cose si complicano ulteriormente. Basti pensare alla guerra fra la lobby degli zuccherieri e quella dei produttori di dolcificanti che cercavano spazio ai loro prodotti demonizzando lo zucchero. Clamorose sono state le conseguenze della truffa NO-VAX propalata da Andrew Jeremy Wakefield (1957): un ex medico britannico, conosciuto principalmente per una pubblicazione scientifica fraudolenta del 1981, in cui sosteneva la correlazione, oggi smentita, tra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e la comparsa di autismo e malattie intestinali. Nel maggio 2010 Wakefield venne radiato dal Medical Register con una dichiarazione di falsificazione disonesta delle ricerche sul Lancet, la prestigiosissima rivista medica, e da allora non può praticare la professione medica nel Regno Unito, ma il danno era stato fatto e migliaia di genitori sprovveduti cominciarono a disertare la vaccinazione dei propri figli con enormi danni sulla salute pubblica. Molto più spassosa, ma non deliberatamente truffaldina, è la campagna (involontaria?) a favore del consumo di spinaci come alimento d'elezione per l'assimilazione del ferro ed il conseguente irrobustimento del corpo. Di vero c'è che durante la grande depressione negli anni '30 il consumo di spinaci aumentò notevolmente a scapito delle più costose bistecche, alimento principe della tavola americana. Sicuramente il cartone animato del marinaio con la pipa (Popeye o Braccio-di-ferro) che diventa superforzuto ingurgitando in un sol boccone un barattolo di spinaci contribuì, insieme alla miseria, ad aumentare il consumo di spinaci. Sulla leggenda correlata alla relazione Popeye-produttori di spinaci è molto interessante, se non addirittura esaustivo, l'articolo su WIRED "La leggenda metropolitana degli spinaci di Braccio di Ferro". Morale della favola: godiamoci tranquillamente un buon caffè, anche se è il terzo o il quarto della giornata, dopo una tenera bistecca con spinaci al burro. Est modus in rebus (Orazio,Satire (I, 1, 106-107)), come dicevano i nostri nonni e non sbagliavano troppo.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) lun 03 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) dom 02 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) sab 01 giugno 2019 Invia un commento all'autore "Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)