Tornando a casa dall'abituale visita al mercato della piazzola, sono passato per via Guerrazzi alla quale sono abbastanza affezionato per averci abitato durante i primi anni di scuola elementare. Da quei tempi la strada non è molto cambiata, per fortuna, e continua ad ospitare l'Accademia Mozart, nella quale il genio austriaco studiò e si esibì da giovane, un fornitissimo negozio di dolciumi e i liquori, un fornaio storico, alcune istituzioni universitarie periferiche, e, naturalmente, numerosi bar.
Fra questi, si distingue il Caffè dell'Accademia per una simpatica iniziativa dei suoi gestori che, alla base di una colonna di fronte alla porta d'ingresso, hanno posto una ciotola piena d'acqua, dove abitualmente vengono parcheggiati i cani che, da qualche tempo, non possono più accompagnare all'interno di molti bar e caffè i loro padroni.
Accanto alla ciotola, come puoi vedere dalla foto che ho scattato con il telefonino, c'è anche una brocchetta piena d'acqua fresca che serve a riempire nuovamente la ciotola dopo che il cane si è abbeverato.
L'iniziativa, a costo zero, mi è sembrata molto utile perché i cani di passaggio nella zona sono numerosi e le opportunità di dissetarsi sono, invece, del tutto inesistenti. Un tocco di simpatia aggiunto è, poi, rappresentato dal piccolo cartello sulla colonna che spiega la funzione di ciotola e brocca.
A completare lo stile cordialmente scherzoso del caffè, c'è anche una lavagna nera, posta sotto al portico in prossimità della porta d'accesso al caffè, che potremmo definire una sorta di stele di Rosetta per decodificare alcuni termini bolognesi di non ovvia traduzione in italiano.