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La "viscosità" della marmellata

"Do you never have the sense that our metaphors eat up our world? I mean of course everything connects and connects -  all the time - and I suppose one studies... literature because all these connections seem both endlessly exciting and then in some sense dangerously powerful - as though we held a clue to the true nature of things?... It all reduced like boiling jam to -human sexuality..." (P253)

("Non hai mai la sensazione che le nostre metafore divorino il nostro mondo? Voglio dire che è ovvio che tutto sia connesso e poi ancora connesso - continuamente - e immagino che si studi ... la letteratura perchè tutte queste connessioni sembrano enormemente eccitanti e in qualche modo anche pericolosamente potenti - come se tenessimo il bandolo della vera natura delle cose?... Come marmellata che bolle tutto si è ridotto  - sessualità umana...") (Poss259)

    Roland commenta e conclude con queste parole una lunga conversazione con Maud. I due studiosi si sono recati  insieme a Whitby per indagare sulla relazione tra i poeti vittoriani Ash e LaMotte. Roland nella sua stanza ha appena finito di leggere un saggio di Leonora Stern - sulla poesia di Christabel LaMotte. Questo saggio è  intitolato "Motivo e Matrice nelle poesie di La Motte" ed è una interpretazione dei paesaggi come immagini del corpo femminile. Maud a sua volta ha letto un saggio di Mortimer Cropper. I due studiosi hanno quindi conversato insieme sulle immagini presenti nelle opere di Ash e LaMotte e parlando hanno notato come le immagini di  guanti e di sessualità diventassero nelle loro menti il centro da cui si irradiava una fitta rete di associazioni che coinvolgeva testi ed autori di tutte le epoche.Tra le opere di Ash, LaMotte, Balzac e Henry James, sembra ai loro occhi che si stabilisca un legame, come se tutte le letterature convergessero  in un unico calderone, come se ribollendo perdessero la loro singolarità per formare un'unica inglobante cultura.

     L'immagine della marmellata costituisce la metafora attraverso la quale l'autrice rappresenta l'atteggiamento "agglutinante" degli studiosi. E' quello che Durand, citando Bovet, definisce "la viscosità del tema" (Durand pag 270). Analizzando la conversazione di Roland e Maud, si rileva come i due studiosi ricerchino e ritrovino in opere diverse le stesse immagini simboliche: l'anemone di mare e i guanti vengono accostati grazie alla presenza costante di un filtro interpretativo attraverso il  quale i due personaggi percepiscono la realtà:

Roland found a sea anemone, the colour of a dark blood-blister, tucked under a pitted ledge (...).
Maud sat on a ledge (...) The great Ventriloquist open on her knee. She cited Cropper citing Ash:

'Imagine a glove expanded into a perfect cylinder by air, the thumb being removed and fingers encircling, in two or three rows, the summit of the cylinder, while at the base of the glove is closed by a flat surface of leather. If now on that disc which lies within the circle of fingers we press down the centre, and so force the elastic leather to fold inwards, and form a sort of sac suspended in a cylinder, we have by this means made a mouth and stomach (...).'

'A curious commparison,' said Roland.
'Gloves in LaMtte are always to do with secrecy and decorum. Covering things up. Also with Blnche Glover, of course.'
'Ash wrote a poem called The Glove. About a mediaeval Lady who gave one to a knight to wear as a favour (...).'
'Croppersays here that Ash supposed wrongly that the ovaries of the Actinia were in the fingers of the glove (...).'
'Ash wrote a passage in Ragnarok about the time when the God Thor hid in a huge cave which turned out to be the little finger of a giant's glove (...)' ") (P 252-3) (Possss 258)

("Roland trovò un anemone di mare, del colore di una oscura vescica piena di sangue, nascosta sotto uno scoglio bucherellato"...
"Maud sedette su uno scoglio... il grande ventriloquo aperto sulle ginocchia. Citò Cropper che citava Ash:
    Immaginate un guanto dilatato dall'aria in un cilindro perfetto, privo del pollice e con le dita che circondano, in due o tre schiere, la sommità del cilindro, mentre alla base il guanto è chiuso da una piatta superficie di pelle. Se ora noi premiamo sul centro di quel disco che sta all'interno del cerchio delle dita e costringiamo la pelle elastica a incavarsi all'interno, formando una sorta di sacca sospesa in un cilindro, abbiamo in tal modo creato una bocca e uno stomaco...
- Un paragone curioso, - disseRoland.
- I guanti in LaMotte hanno a che fare con la segretezza e il decoro. Salvare le apparenze. Anche con Blanche Glover, naturalmente.
- Ha scritto un poema The Glove. Su una dama medioevale che dà a un cavaliere un guanto da indossare come segno del suo favore...
- Cropper dice qui che Ash supponeva erroneamente che le ovaie dell'Actinia fossero nelle dita del guanto...
... - Ash ha scritto un passo del Ragnarok su una volta in cui il dio Thor si nascose in una enorme grotta che poi si rivelò il dito mignolo del guanto di un gigante (...).") (Poss 258)

     Le immagini di guanti ed anemoni si ripetono, variano, si ripropongono in contesti diversi. Si tratta di "ripetizione insieme nella percezione e nell'interpretazione" come dice Durand. (Nota 270). "La viscosità del tema non si traduce in una esatta ripetizione stereotipa di una interpretazione data, ma in variazioni tematiche che mettono in evidenza l'isormofismo delle interpretazioni."  Durand trae i suoi esempi dalle interpretazioni delle tavole di Rorschach, e continua con queste parole: "Per esempio un prima interpretazione di un dettaglio della tavola sarà "testa di cane" e seguiranno altre interpretazioni in altre tavole che si atterranno all'incirca alla stessa categoria del contenuto semantico: "testa di cavallo", "testa di serpente", ecc... se in seguito il soggetto decide di abbordare un altro tema, floreale, geografico, ecc., il tema si riconoscerà e si manterrà per un buon tratto" ("270)

     Le diversità si offuscano e scompaiono in questa "marmellata" di interpretazioni.. Dei testi di Ash e LaMotte non rimane che una opaca gelatina. Il lavoro dei critici  avvicina, mescola, confonde le opere letterarie, ne riduce la potenza singolare ad un'eco. Si tratta, infatti, di un lavoro di meticoloso sminuzzamento che rimanda ad immagini animalesche di voracità, come suggeriscono anche le parole di Blackadder - lo studioso che dirige l'Officina Ash:

"The footnotes engulfed and swallowed the text. They were ugly and ungainly, but necessary, Blackadder thought, as they sprung like the heads of the Hydra, two to solve in the place of one solved" (P28)

("Le note a piè di pagina sommergevano e inghiottivano il testo. Erano brutte e informi,ma necessarie, pensava Blackadder. Spuntavano come le teste dell'Idra,  per una risolta due da risolvere") (Poss31)

     La viscosità dell marmellata rappresenta quindi  il "potere" degli studiosi di stabilire legami tra le opere letterarie, di creare uno spazio omogeneo e "utopico", come direbbe Genette, all'interno del quale alcune idee universali si rincorrono da un autore all'altro. Questa capacità di individuare poche linee conduttrici della cultura universale, di "(tenere) il bandolo della vera natura delle cose"  dà agli studiosi l'ebrezza della "onnipotenza del pensiero". La metafora della marmellata,  e le immagini di voracità, pur rappresentando questo potere, ne danno tuttavia un'immagine negativa: nelle parole di Roland le "connessioni" sono infatti al tempo stesso "enormemente eccitanti" e "pericolosamente potenti". A.S.Byatt presenta quindi il potere degli studiosi come un potere pericoloso che di fatto snatura la realtà e la trasforma irrimediabilmente in qualcosa di artificioso ed estraneo, come la marmellata per la letteratura.

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