Precedente Successivo

La viscosità della sessualità

     Il tema della sessualità è forse quello che rappresenta meglio l'atteggiamento "viscoso" dei personaggi di Possession, la tendenza cioè a percepire la realtà attraverso un filtro interpretativo che ne offusca le particolarità e diversità. La sessualità taciuta sistematicamente o sbandierata, rappresenta un tema ricorrente per i personaggi di entrambi i periodi storici tra i quali si stabilisce quindi una inaspettata continuità: il perbenismo, gli eufemismi che cratterizzano l'epoca vittoriana vengono affincati alla apparente spontaneità e  all'eccesso di teorizzazioni dei nostri giorni. Le omissioni ottocentesche, sostiene A.S.Byatt, non sono poi così distanti dalla logorrea contemporanea, come mostrano le difficoltà che i personaggi  di entrambi le epoche mostrano nell'avere rapporti sessuali.

     A.S.Byatt pone l'accento quindi sulle parole che descrivono la sessualità e sulla paradossale assenza di sensualità che questi  discorsi comportano: il sesso diventa  così l'argomento  che meglio mostra il potere che le teorizzazioni hanno di cancellare il loro oggetto, il pericoloso potere della mente di possedere la realtà. Le diverse descrizioni  della sessualità presentate in Possession  emergono infatti dalle parole degli stessi personaggi nei loro diari o conversazioni. Le reticenze di Ellen o i modi esliciti di Leonora  sono lo strumento privilegiato attraverso il quale A.S.Byatt mostra l'indissolubile legame che esiste per questi personaggi tra la sessualità e i discorsi che ne vengono fatti. Da questo punto di vista risulta quindi rilevante che la descrizione del rapporto sessuale tra Roland e Maud che segnala il loro cambiamento finale, la loro 'formazione',  venga resa tramite le parole del narratore, alter-ego della stessa Byatt. La scrittrice propone così alla fine del romanzo una propria visione della sessualità che distaccandosi da quelle offerte dai diversi personaggi ne offre una possibile soluzione.

Le analogie vetro-sessualità-marmellata

     Se in Possession la concezione che i personaggi hanno della sessualità rappresenta l'esempio più chiaro del loro atteggiamento autodifensivo e possessivo, non sorprende che al sesso vengano associate le stesse immagini che rappresentano il potere del linguaggio e la protezione offerta dalle biblioteche e dagli altri ambienti raccolti presenti nel romanzo.  

"Sexuality was like a thick smoked glass; everything took on the same blurred tint through it." (P.246)
"...it all  reduced like boiling jam to - human sexuality... we paint everything with this metphor..." (P253-4)

("La sessualità era come uno spesso vetro affumicato; vista attraverso di essa ogni cosa assumeva la stessa tinta sfumata") (Poss.253)

(" (...) e come mrmellata che bolle tutto si è ridotto a ... sessualità umana.") (Poss 259)

Come le cupole di vetro delle biblioteche che proteggono e allo stesso tempo imprigionano gli studiosi, come i vetri delle case attraverso i quali la percezione del mondo esterno risulta (P.distaccata e filtrata, così le teorizzazioni sulla sessualità costituiscono un diaframma volontario che i personaggi  sovrappongono alla realtà. Maud e Roland che  nel corso del romanzo ne diventano consapevoli, si riferiscono con le seguenti parole alla sessualità:

" The whole of our scholarship - the whole of our thought - we question everything except the centrality of sexuality - Unfortunately feminism can hardly avoid privileging such matters"
(Roland a Maud)I was thinking last night - about what you said about our generation and sex. We see it everywhere. As you say. We are very knowing. We know all sort of other things. (...) We know we are driven by desire, but we can't see it as they  did, can we? We never say the word Love, do we - we know it's a suspect ideological construct (...)
(Maud risponde) "I know. You know what Christabel says. "Outside our small safe place flies Mystery."I feel we've done away with that too - And desire that we look so carefully - I think all the looking into has some very odd effects on the desire." (P.266-7)

"Nelle nostre ricerche - nelle nostre riflessioni - mettiamo sempre in discussione tutto tranne la centralità della sessualità" (Poss.229)
(Roland a Maud) Ieri sera pensavo- a quello che hai detto a proposito della nostra generazione e il sesso. Noi lo vediamo ovunque. Come dicevi tu. Sappiamo tutto. Sappiamo anche molte altre cose ... Sappiamo di essere spinti dal desiderio, ma non riusciamo a vederlo come le videro loro, non credi? Non pronunciamo la parola Amore - sappiamo che è una sovrastruttura ideologica sospetta...
(Maud risponde) Lo sai quel che dice Christabel: "Fuori dal nostro piccolo rifugio sicuro aleggia il mistero". Credo che abbbiamo chiuso anche con quello. E il desiderio, che analizziamo con tanta attenzione - credo che tutto questo analizzare abbia strani effetti sul desiderio.") (Poss.272-3)

Con queste battute Maud coglie la portata anche sessuale dello studio sistematico e delle analisi minuziose descrivendoli come fughe in una intimità domestica che riduce alla sterilità. Come i luoghi che questi personaggi abitano assumono contemporaneamente il valore di ambienti  protettivi e di prigioni, così anche le loro dotte e rassicuranti sofisticazioni si rivelano solo delle "demoniche" reti di analogie. Le poche parole citate possono essere considerate quindi come rappresentative dell'intera struttura dell'immaginario di questi personaggi: riproponendo le immagini del rifugio(-prigione) per descrivere la sessualità, mostrano infatti come il pericoloso potere delle analogie sia esteso ad ogni aspetto della vita almeno nei tre ambiti chiave nei quali viene descritto: il rapporto con gli ambienti, la sessualità e il linguaggio.

Albumi sporchi

     Accanto alla metafora della marmellata che avvicina la sfera  alimentare a quelle della sessualità e del linguaggio, ricorre nelle parole di Maud un'altra immagine tratta dal campo semantico dell'alimentazione che assume la stessa gamma di significati legati alla "viscosità" e alla opacità: si tratta del "bianco d'uovo sporco". L'immagine dell'albume  non è però un semplice doppio dell'immagine della marmellata, ma assume un significatio particolare in relazione all'evoluzione del personaggio di Maud. La marmellata, benché suggerisca il pericolo insito in un atteggiamento agglutinante e totalizzante, rimanda pur sempre ad un quadro di laboriosa vita domestica; al contrario gli albumi sporchi suggeriscono immagini esplicitamente sessuali e di disgusto.

"Maud thought of Leonora's ferocity, of Fergus's wicked playfullness, of the whole tenor and endeavour of twentieth-century  lierary scholarship, of a bed like dirty egg-white." (P.221-2)
"As for Fergus. As for Fergus. He had a habit which Maud was not experienced enough to recognise as a common one in ex-lovers of giving little tugs at the carefully severed spider-threads or puppet-strings which had once tied her to him. She was annoyed at his proposal for a siege-paper, without knowing how much it was manufactured ad hoc to annoy her... The tormented bed rose again in her mind's eye, like old whipped egs, like dirty snow." (P.140-1)
("Maud pensava alla ferocia di Leonora, alla perfida giocosità di Fergus, a tutto l'andamento e gli sforzi della ricerca letteraria del ventesimo secolo, a un letto simile a un bianco d'uovo sporco." (Poss.229)
"Quanto a Fergus. Quanto a Ferus. Aveva l'abitudine, che Maud non era abbastanza esperta per riconoscere come comune negli ex amanti, di dare piccoli strattoni ai fili di ragno o da marionetta che un tempo l'avevano legata a lui. Era irritata da una sua proposta di tesi d'assedio, senza sapere quanto c'era di deliberatamente studiato per irritarla...Le si ripresentò alla mente il letto tormentao, come vecchie chiare d'uovo montate, come neve sporca.") (Poss.141)

     Maud immagina quindi albumi sporchi in relazione a Fergus Wolf e  all'attività di critica letteraria "feroce" svolta sia da Fergus che da Leonora. Il disgusto implicito in questa immagine suggerisce l'inizio per Maud di un allontanamento da persone ed attività che le erano appartenute, l'inizio di un distacco dall'atteggiamento "vorace" che anche lei aveva condiviso. L'immagine degli albumi sporchi assume così all'interno del romanzo un doppio valore: se da un lato arricchisce la rete di analogie e di immagini parallele ribadendo il carattere "viscoso"  dei personaggi, dall'altro  ne suggerisce una dissonanza interna, una spinta al distacco e prepara il lettore alle immagini inaugurali di cerchi ed ellissi che compaiono alla fine del romanzo.

Precedente Successivo