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Scacchiere e torri: le abitazioni di Maud

    I luoghi dove vive Maud sono ambienti che, pur nella diversità delle funzioni - vengono descritti infatti l'università e lo studio, la casa e il bagno- condividono alcuni caratteri peculiari che li segnalano come appartenenti a Maud. Sono  tutti spazi sui quali Maud esercita un controllo meticoloso, maniacale,  lo stesso che esercita sul rigoroso metodo di lavoro, sul proprio corpo e sulla propria vita sentimentale. Tra Maud e gli ambienti in cui vive si crea un rapporto simbiotico; freddezza, isolamento e chiusure difensive sono caratteri propri sia del personaggio sia degli spazi in cui opera e che Maud ha reso particolarmente ordinati e puliti, perfino asettici, ossessivamente contrassegnati dai colori che la rappresentano: il verde e il bianco. Con queste scelte Maud sembra voler esorcizzare la grave minaccia alla sua integrità costituita dal potere attrattivo della sensualità e della libertà.

L'Università di Lincoln

    L'università di Lincoln, luogo di lavoro di Maud, più che segnalarne la presenza, si caratterizza come spazio a lei conforme e, più generalmente, adatto ad un rapporto femminile con lo spazio. Gli ambienti adibiti all'università infatti assecondano il desiderio sia di libertà che di protezione proprio delle donne:

"Lincoln University was white-tiled towers (...) In high winds, Dr. Bailey said, these ( the tiles) blew off and were a real hazard to walkers. There were often high winds. The campus was fenny-flat, laid out like a kind of chess-board redeemed by an imaginative water-gardener who had made  maze of channels and pools, randomly flowing across and around the rectangular grid (...) The University dated from the opulent heyday of expansion and was now slightly grubby and tatty" (P.39)

("L'universita di Lincoln aveva torri rivestite di mattonelle bianche (...) Volavano via quando il vento soffiava forte, disse la Dottoressa Bailey, e costituivano un vero pericolo per i passanti. Accadeva spesso che il vento soffiasse forte. Il campus, piatto come una palude, era simile a una scacchiera, che un immaginoso giardiniere d'acque aveva trasformato costruendo un  dedalo di canali e pozze, che sgorgavano qui e là attraverso e intorno alla griglia rettangolare(...) L'università risaliva ai giorni opulenti dell'espansione  ed era adesso vagamente sudicia  e  malandata.") (Poss. 42)

    All'interno degli spazi assegnati all'università ci sono ambienti dichiaratamente chiusi e sterili (le torri addirittura bianche) e altri che sembrano offrire, in particolare alle donne, la possibilità di muoversi liberamente. Come nota Ellen Ash nel suo diario, nell'unico altro riferimento alla scacchiera presente nel libro, "in chess the female may make the large runs and cross freely in all ways- in life it is much otherwise" (P. 228) ("negli scacchi la donna (può) fare ampi spostamenti e muoversi liberamente in ogni direzione - nella vita le cose vanno altrimenti.") (Poss. 234) Sembra quindi che solo all'interno di questo parco rettangolare, pur segnato da itinerari prestabiliti,  le donne abbiano la libertà di spostarsi, implicitamente loro negata altrove.

     L'ambivalenza di questo luogo è sottolineata anche da altre contrastanti caratteristiche: la piattezza del campus infatti si oppone all'altezza delle torri che svettano al suo interno; dell'opulenza  che la doveva distinguere non è rimasto che un ricordo; alla protezione offerta dalle tegole si oppone il pericolo che queste possono costituire in caso di vento forte. Queste contraddizioni, che si ripresentano a vari livelli di significato, definiscono in modo marcato la natura femminile della Lincoln University.

Lontana dalla terra: lo studio di Maud

     La stanza di Maud alla Lincoln University si presenta come luogo in cui la distanza col mondo esterno viene esaspertata. E' situata infatti non solo all'interno, ma addirittura in cima ad una torre ("She lived at the top of Tennyson Tower" P.39; "Lei stava all'ultimo piano della Tennyson Tower" Poss.42), e in questo modo sembra rappresentare il corrispettivo aereo del seminterrato buoio nel quale abitano Roland e Maud. Come per le biblioteche, un ulteriore filtro, costituito da vetro e da libri, si interpone tra l'interno e l'esterno. Non una sola parete, infatti, è di comune mattone:

"Her room was glass-walled on one side, and lined floor to ceiling with books on the others. The books were arranged rationally, thematically, alphabetically, and dust-free." (P.40)

("La sua stanza aveva una parete a vetri, le altre erano stipate di libri dal pavimento al soffitto. I libri erano sistemati razionalmente, teematicamente e alfabeticamente, e spolverti con cura.") (Poss. 42)

     Tra sé e la realtà esterna Maud ha meticolosamente  costruito un bozzolo. Questo spazio, per di più, grazie al doppio ruolo svolto dai libri, presenta una solidità e autonomia particolari. I libri, infatti, diventano la materia con la quale  Maud nutre i propri interessi, e allo stesso tempo sono il materiale con cui costruisce l'involucro nel quale vive. Si crea in questo modo una identità tra  contenuto e contenente: Maud (contenuto) si identifica col luogo che abita (contenente); come anche il sapere dei libri (contenuto) si confonde con chi li ha letti (contenente). Maud quindi diventa tutt'uno sia con il luogo che abita che con le conoscenze che possiede. Come in un bozzolo è difficile distinguere tra l'animale e l'involucro costruito dall'animale stesso, così in Maud è difficile scindere l' identità di studiosa e di donna dallo spazio in cui lavora. La sua austerità e freddezza (Maud viene più volte definita "gelida", "fredda", dalla voce che manca di calore, ) non solo si estende ai luoghi in cui abita, ma vi si riconosceriflette, come se il suo ambiente potesse rispecchiare l'immagine di sè che lei desidera. Questo rapporto di identificazione e rispecchiamento con lo spazio in cui studia può essere rilevato anche in relazione all'appartamento in cui vive.

Galleria d'arte o sala d'attesa?: l'appartamento di Maud

    L'appartamento di Maud fa parte dell'università: "The University owned the house; the upper floors were university flats "(P. 51) ("La casa apparteneva all'università; i piani superiori erano appartamenti dell'Università", Poss.53). Gli elementi che lo caratterizzano maggiormente come luogo di Maud non sono i libri, come avveniva per il suo studio, ma i colori con i quali è arredato. Il bianco, simbolo della purezza ma anche sinonimo di freddezza, sterilità e pulizia, insieme al verde, cui Maud è sempre associata e che rimanda direttamente a Christabel, sono infatti i colori dominanti.

"Maud's living room was not what might have been expected of a Victorian scholar. It was bright white, paint, lamps and dining-table; the carpet was a Berber off-white." (P.51)

("Il soggiorno di Maud non era quello che ci si sarebbe aspettati da una studiosa dell'epoca vittoriana. Era completamente bianco, pareti, lampade e tavolo da pranzo; il tappeto era un berbero ex bianco.") (Poss. 53)

Molto significativa è l'impressione che questo luogo fa a Roland, infatti:

"Roland felt wakeful and misplced, as though he was in an art gallery or a surgeon's waiting room." (P.51)

("Roland si sentiva inquieto e a disagio, come se si trovasse in una galleria d'arte o in una sala d'attesa di un chirurgo.") (Poss.53) 

Questo soggiorno dà l'impressione a Roland di essere un intruso in un luogo che gli è estraneo e dove è percepito come tale; simili sensazioni di intrusione provano in generale gli uomini nell'accedere agli spazi femminili del romanzo. Accostando due diversi ambienti quali una galleria d'arte e una sala d'attesa di un chirurgo, il narratore ci dice molto sul modo con cui Maud si avvicina all'opera d'arte. Quello di Maud è un atteggiamento passivo di pura ricerca ed esposizione di oggetti; l'analogia con la sala d'attesa del chirurgo allude ancora più sinistramente ad un'opera di sezionamento. Freddo collezionismo, scomposizione, riduzione al frammento sembrano caratterizzare l'atteggiamento di Maud nei confronti degli oggetti che la circondano, e, in generale, come risulta da altri passi del romanzo, della conoscenza.

     La sala da bagno è un'altro luogo che riflette le caratteristiche di ordine e coerenza estrema di Maud, e come per il soggiorno, è il colore a sottolineare questa omologia.

"(...)the bathroom (...) was not a place to sit an read or to lie and soak, but a chill green glassy place glittering with cleannes, huge dark green stoppered jars on watergreen thick glass shelves, a floor tiled in glass tiles into whose brief and illusionary depths one might peer, a shimmering shower curtain like a glass waterfall, a blind to match, over the window, full of watery lights. Maud's great green-trellised towels." (P. 56)

("(...) la stanza da bagno (...) non era un luogo in cui sedersi e leggere, o sdraiarsi e starsene a mollo, bensì un freddo verde luogo vetroso, scintillante di pulizia, grandi vasi verde scuro col tappo di sughero su spessi ripiani di cristallo verde acqua , un pavimento piastrellato con piastrelle di porcellana di vetro nelle cui limitate e illusorie profondità ci si poteva scrutare, una luccicante cortina da doccia come una cascata di vetro, una tenda coordinta, alla finestra piena di luci acquatiche. I grandi asciugamani verde pergola.") (Poss.58)

   L'ambiente, freddo, pulito, asettico rispecchia la ossessiva coerenza e freddezza che caratterizza Maud in tutte le sue manifestazioni. In particolare le superfici in vetro, caratteristiche di tutte le abitazioni di questi personaggi, sembrano suggerire architettonicamente una presenza costante, un fitro interpretativo ineliminabile che impedisce loro di percepire la realtà. Nel caso di Maud, le superfici in vetro sembrano alludere all' illusione di questo personaggio di possedere e conoscere sè stessa e il mondo che la circonda, mentre non si accorge che le immagini che vede attraverso il vetro non sono che deformazioni di una realtà a lei inaccessibile.

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