Gli oggetti
Anche gli oggetti, in senso lato, sembrano inseriti nella storia con distratta noncuranza. In una mescolanza indistinta di reperti di un futuro ipertecnologico ( Mercedes a cellule d'idrogeno. Il microcomputer e il chip bancario. La squadra proteine. Alianti in fibra di carbonio. Tecniche di saturazione. Il sintetizzatore di DNA. La macromolecola giusta. Il codice per il virus meningeo. Un sistema dì elettroforesi con cella agarica integrata e transilluminatore. Un inclusore di tessuti. Un cromatografo per liquidi ad alta capacità. Un citometro a flusso. Uno spettrofotometro. Seicento fiale per scintillazione al boro-silicio. Una microcentrifuga. E un sintetizzatore di DNA con computer incorporato.) e di banali persistenze della nostra quotidianità più comune (calibro 22, vecchio cassettone scuro, l'odore di verdure cotte dai venditori ambulanti, era piena di saltimbanchi, danzatori, narratori di storie, ragazzini che facevano girare i torni a pedale, mendicanti senza gambe che protendevano le tazze di legno sotto ologrammi animati che propagandavano software francesi, vecchia valigia, un coltello a serramanico dell'esercito svizzero, il ronzio delle luci al neon, tre piastre d'oro)
Qui sotto, in rigoroso ordine di apparizione, riportiamo un elenco degli "oggetti" più rimarchevoli, per un verso o per l'altro. Salta all'occhio come i due aspetti siano mescolati inestricabilmente e quanto sia irriverente l'atteggiamento di Gibson nei confronti dei frutti di una tecnologia avanzata, travolti dal clima di degrado e sqallore che non risparmia nulla ( ... tutto di seconda mano, riciclato, anche le bare; ...La cromatura comincia a staccarsi. Il meccanismo è rozzo, con caratteri cinesi stampati sull'acciaio ruvido. l!impugnatura è di plastica rossa,... ). Un continuo monito implicito a non stupirsi. Nulla da spartire con le ingenue rappresentazioni d'imperi stellari, popolati di saccenti androidi dorati, e pricipesse dai balenanti costumi metallici.
zaibatsu, le multinazionali che controllavano intere, economie.
Sacro Graal
New Rose Hotel è una rastrelliera dì bare
Capsule di plastica alte un metro e lunghe tre, ammucchiate come denti di Godzilla in uno spiazzo di cemento
chip bancario Mitsubishi
passaporto giapponese con il crisantemo d'oro stampato sulla copertina
fermentatore
Un sistema dì elettroforesi con cella agarica integrata e transilluminatore
Un inclusore di tessuti.
Un cromatografo per liquidi ad alta capacità.
Un citometro a flusso.
Uno spettrofotometro.
Seicento fiale per scintillazione al boro-silicio.
Una microcentrifuga.
E un sintetizzatore di DNA con computer incorporato.
Nucleasi radioattive, anticorpi monoclonali, qualcosa che aveva a che fare con la concatenazione delle proteine, dei nucleotidi...
dall'Hosaka, la più grande zaibatsu di tutte
piccolo elicottero
gli ingranaggi di ottone e gli specchi mobili dei trucchi da palcoscenico vittoriani
Mercedes a cellule d'idrogeno
vecchio cassettone scuro
il microcomputer e il chip bancario
Un dischetto, senza etichetta
beta-endorfina sintetica
camicie oxford azzurre
suoi abiti di Parigi più scuri e più lussuosi
sushi
vassoio rettangolare di barbaforte verde
le rastrelliere di bare del New Rose ... tutto di seconda mano, riciclato, anche le bare
sala di pachinko
l'odore di verdure cotte dai venditori ambulanti
páté di krill al granchio su cracker di riso
voci lamentose di venditori e di flauti dell'Atlante
la squadra proteine
alianti in fibra di carbonio
bicchiere di Black Label
tecniche di saturazione
contatti nel cuore della Dieta
i disturbi statici del collegamento via satellite
vecchia valigia
un coltello a serramanico dell'esercito svizzero
tre piastre d'oro
La tensione superficiale del mondo illegale si era triplicata
il ronzio delle luci al neon
falene
un ectoplasma, un fantasma richiamato dalle forze del l'economia
il sintetizzatore di DNA
la macromolecola giusta
il codice per il virus meningeo
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