Al risveglio del sonnellino pomeridianoIl mondo gli sembrò un po’ stranoQuattro tavoli apparecchiati e una sola sediaGli sembrarono troppo fuori dalla mediaRichiuse gli occhi e tornò nel deserto australiano
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A piedi
Ormai certo di essere in ritardoSi fermò per allargare lo sguardoAlla ricerca di un mezzo di locomozioneChe lo portasse rapido a destinazioneMa neanche un cammello era a disposizione vedi anche su questo blog “L’ultimo treno”
La meseta
La prima volta che l’abbiamo attraversataLa meseta era rovente deserta e desolataLa caretera dissestata vuota fino all’orizzonteQualche somarello si abbeverava a una fonteIn giro macilenti levrieri dall’aria affamata
L’ideale
Se fossi una pecora non vorrei camminare Su questa orrenda superficie lunare Vorrei pascolare in prati verdi e declivi Lontano da lupi e animali cattivi E potendo strafare preferirei non farmi tosare