Se c’avessi un bel giardino

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Se c’avessi un bel giardino
pieno d’erbacce di tutti i colori
vi lascerei crescere i fiori:
ma quelli spontanei, portati dal vento
o dal passaggio di qualche uccellino.
Vorrei anche un melo, ma piccolino
un ciliegio, un albicocco e un gelsomino
Sul tronco storto di un fico nostrano
vorrei una vite d’uva da vino.
Non vorrei rose né siepi potate,
non pomodori, carote o insalate,
ma se un calicantus dal profumo delicato
mettesse radici in un angolino
sarei davvero il più fortunato
e per non perdermi la festa
anche d’inverno aprirei le finestra.
Ma un bel giardino io non ce l’ho,
solo una stanza, tre sedie e un comò.
Così, quando il freddo fa battere i denti
chiudo i vetri, accendo il camino
e guardo l’edera nel suo cestino
abbandonarsi al suo triste destino,
sognando un esotico maestrale
che la rapisca dal mio davanzale.

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