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Piadine tigelle gnocco fritto crescentine
Sono tradizionali delizie contadine
Fatte di pasta di farina di grano schiacciata
O fritta nello strutto e gloriosamente lievitata
Da godere senza cerimonie cotta e mangiata
Ormai è Santa Lucia la notte più lunga che ci sia
Questo detto popolare mi ricorda le vacanze da mia zia
Ormai vecchia e sola nella grande casa di paese
Dove da bambino passavo ogni anno qualche mese
Coccolato da affetti e tradizioni oramai andate via
Mantenere ignorante il popolo sovrano
Circondare il sapere di un mistero arcano
È sempre stata la chiave di un bieco potere
Espressa nel motto ‘Al villano non far sapere’
E non si tratta certo di formaggio e di pere
Non ti sorprendere non ti meravigliare
Se anche un luminare non sa cosa fare
Quando si trova alle prese
Con un vecchio male in arnese
Per chi è a fine corsa c’è poco da fare
Sotto un robusto e pesante carapace
Si nasconde una bestiolina poco vivace
Che senza la protezione di quello
Disponendo di un piccolo cervello
Sarebbe il trastullo di ogni rapace
E ricordati che dietro trucco e parrucco
Si nasconde spesso un vero mammalucco
Diceva sempre mia zia che di attori
Conosceva anche troppo pensieri e umori
Collezionandone diversi fra i suoi amori
Con la sua aria da cosmopolita navigato
Di chi ha girato il mondo e l’ha dimenticato
Si presentava a feste e banchetti prestigiosi
A prescindere da formalità e inviti fastidiosi
Mettendo in imbarazzo chi non l’aveva invitato
Avevo un cavallo o me lo sono sognato
Aveva il mantello scuro nero fuocato
O forse era un setter un cane da caccia
Cacciavamo fagiani pernici e una beccaccia
Ma del vecchio cinghiale non c’era più traccia
Aveva un chiodo fisso nel cervello
Uno solo sempre quello
Voleva calcolare a tempo perso
L’entropia dell’intero universo
Per dissipare ogni dubbio controverso
L’altro giorno al solito supermercato
Fra i tanti cristiani che ho incrociato
C’era anche un vecchio sciamano
Dall’aspetto insolito e arcano
Che come me sembrava spaesato
Anche adesso che era un signore
Portava il cappello da muratore
Dicevano che era un tipo originale
Perché lo faceva con carta di giornale
Anche se era quella del ‘Sole 24 Ore’
Per neutralizzarlo ci vorrebbe un solvente
Così efficace così straordinario così potente
Da sciogliere completamente la sua arroganza
E trasformarla in una rara e preziosa sostanza
Che faccia rifiorire anche una pianta morente