Il gippone
Slittabarca
Scarpine di fata
la tradizione vuole che le porti una fata
ma la fatina gentile e premurosa
che porta alle bimbe le scarpine rosa
dovette stare a letto per una settimana
e per sostituirla si offrì la Befana
così capitò che ai piedi del lettino
i genitori trovarono stivali da bambino
piuttosto sorpresi e un po’ contrariati
li relegarono fra gli oggetti ormai dimenticati
fin quando un bel giorno aspettando un bambino
la mamma ricordò quello strambo regalino
così rivolse al cielo una preghiera accorata
nella fervida speranza di essere ascoltata:
“Carissima fata, fatina gentile e premurosa
ti prego non portarmele questa volta la scarpine rosa”
L’artista
Globalizzazione
Ventotto novembre
Due bamboline di pezza e una di porcellana
un buffo orsacchiotto e una pecorina di lana
tutti insieme in una piccola cesta
sulla tavola della bimba in festa
vicino alla torta con le candeline
in mezzo al coro di belle bambine:
“tanti auguri a te…
… e la torta a me”
Anche dai nonni tanti auguri, piccolina
Milord
Per non bagnarsi portava il cappello
anche se il tempo era strabello
Del pastrano, poi, nutriva grande opinione
e lo indossava sempre in ogni stagione
Sopra le scarpe portava ghette su misura
per proteggersi perfino dalla gran calura
Vestito come un vittoriano di fine ottocento
sopportava il dileggio senza un lamento
anche se i ragazzacci facevano troppo rumore
si comportava sempre da vero signore
ma aveva un’arma segreta: sul più bello
si fermava di botto e spalancava l’ombrello
Il coniglio mannaro
potrebbe sembrare un normale coniglio
invece si tratta di un animale raro
è proprio un autentico coniglio mannaro
Con i suoi lunghi dentoni da motosega
sfalcia gli alberi senza fare una piega
Fece a pezzi un incauto feroce molosso
che aveva tentato di saltargli addosso
Come tutti gli altri conigli predilige gli ortaggi
e divora tutto quello che trova nei suoi paraggi
ma se lo vedi rovistare in mezzo al tuo orto
lascialo perdere, non guardarlo storto
L’acquario
Il gatto soriano
Ciclo perfetto
attraverserei tutto il cortile
per staccare dal suo rametto
un grosso frutto maturo e perfetto
Vorrei che un bimbo pigliasse al volo
la mela staccata dal suo picciuolo
e la mangiasse morso dopo morso
abbandonandone soltanto il torso
agli amici passerì e cardellini
che ne lasciassero solo i semini
che abbandonati fra terra e cielo
facessero nascere un nuovo melo