Due in uno
Asus transformer t300
Dopo lunga assenza, scrivo questo breve post per testare le funzioni di Dreamweaver e dello strumento di creazione del mio blog che è ancora in fase sperimentale, dopo che ho dovuto rinunciare al mio computer preferito che improvvisamente ha smesso di funzionare e non si può riparare. Ora sto scrivendo su un piccolo computer velocissimo che ho dovuto comprare e addomesticare al mio uso: l’Asus transformer T300. Lo si può usare come ultrabook o come tablet e ha tutta l’aria di essere il formato dei PC del futuro prossimo, c’è da scommetterci.
Mi sembra un buon attrezzo e spero che non mi pianti in asso troppo presto.
Fuori stagione
Fuori stagione
(autunno nella riviera adriatica)
Scalzi
“Ci sono le scarpe pesanti da pioggia e quelle leggere da sole o, se ci vuoi mettere sale e pepe, quelle da palude e quelle da deserto. Ma non è di questo che volevo parlare”.
“Di cosa volevi parlare, invece? Dei pedi scalzi, robusti e callosi dei ragazzi che smontano dai barconi o di quelli eleganti e delicati della belle gioie da spiaggia?”
“Argomento sicuramente molto più interessante. Ma neanche di questo ti volevo parlare”.
“Di cosa, allora?”
“D’altro”
“Argomento vasto”.
“Fin troppo. Mangiamo, piuttosto che la minestra è calda.”
“Un bel tacer…”
“…non fu mai scritto”.
“Buon appetito”.
Le déjeuner sur l’herbe
Le Déjeuner sur l’herbe
Ho scattato la foto con il telefonino alle 14 e 57 di ieri, primo giorno di ora legale del 2015.
Dama di compagnia
Nettuno sorge dalla neve
FACTOTUM
In via Clavature, nel quadrilatero romano che ospita il mercato vecchio, si trova una robusta colonnetta di metallo capace di scomparire a comando nella pavimentazione di porfido. Lo scopo del marchingegno chiamato “dissuasore mobile” è quello di impedire, quando sporge dal terreno, il transito degli autoveicoli comuni del popolo di dio, pur consentendolo ai pochi privilegiati che ne abbiano dimostrato la necessità o la pubblica utilità.
Di solito si tratta dei furgoni commerciali destinati al rifornimento dei negozi e dei banchi della zona che, con un’apposita tessera, persuadono il dissuasore a sparire momentaneamente sotto terra per lasciarli passare.
Al loro primo apparire, le colonnette a scomparsa destarono una certa curiosità non solo nei bambini e c’era sempre qualche spettatore che assisteva alla sparizione e ricomparsa del cilindro di acciaio con lucette sfolgoranti.
Di solito si tratta dei furgoni commerciali destinati al rifornimento dei negozi e dei banchi della zona che, con un’apposita tessera, persuadono il dissuasore a sparire momentaneamente sotto terra per lasciarli passare.
Al loro primo apparire, le colonnette a scomparsa destarono una certa curiosità non solo nei bambini e c’era sempre qualche spettatore che assisteva alla sparizione e ricomparsa del cilindro di acciaio con lucette sfolgoranti.
Dopo anni di servizio, il dissuasore si è ormai guadagnato l’indifferenza generale e anche la mia, ma oggi per la prima volta ho notato una piccola etichetta in fondo al cartello segnaletico di pericolo. C’è sempre stata? o è una recente aggiunta?
La natura della scritta latino-americana “FUCKTOTUM”, cioè “FOTTITUTTO” fa pensare ad uno scherzo, ma chi può dirlo (kilpoldir?)? Che sia un incitamento multilinguistico nelle due lingue universali del presente e del passato alla distruzione del tutto?
Uno sberleffo irriverente ad una nuova fastidiosa trovata tecnologica, che sfrutta l’omofonia con il comune termine FACTOTUM, o altro ancora?
Se qualche cortese lettore conosce la spiegazione del piccolo enigma me lo scriva PLEASEQUAESO.
Indagate fratres.
Uno sberleffo irriverente ad una nuova fastidiosa trovata tecnologica, che sfrutta l’omofonia con il comune termine FACTOTUM, o altro ancora?
Se qualche cortese lettore conosce la spiegazione del piccolo enigma me lo scriva PLEASEQUAESO.
Indagate fratres.