Nature morte

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Oggi solo due nature morte di Fernando Botero: un’austera colazione da consumare appena svegli, durante la lettura del giornale del mattino, secondo il costume latino e una sostanziosa merenda, per combattere la debolezza a metà del pomeriggio.
Questi dipinti sono sicuramente meno caratteristici di quelli con figure umane, ma offrono un panorama interessante sull’alimentazione che bisogna seguire per diventare belli cicciotti e rubicondi e raggiungere, così, la forma che rende uomini e donne degni di essere ritratti da parte di Botero.

Se un caffè fumante “all’americana”, da bere a litri, una tazzona dopo l’altra, e un’arancia succosa possono bastare al risveglio, per la merenda, sullo stesso tavolino semiapparecchiato, bisognerà mettere, oltre all’immancabile frutta fresca (limone, arancia, mapo, ciliege e cocomero), una ciotola di pere sciroppate e, per finire in bellezza, savoiardi glassati, una mousse turgidissima e una torta di cioccolata riccamente glassata.
Resta il mistero della zuppiera. Sul suo contenuto non trapela alcun indizio, ma la sua forma pingue fino a scoppiare ci rassicura: non potrà certo contenere un anemico, insensato brodino.

E la chitarra? Ci devo pensare.

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