Il capo

Marco Aurelio Esercitava il potere senza coercizioneEra una calamita questa è la definizioneCome pianeti trattenuti dalla gravità universaleTutti gli ruotavano attorno in modo naturaleCon la sua calma li governava senza costrizione

La risata

Aveva una risata tellurica ma non sguaiataAgitava i sismografi e un’intera brigataPerfino il cane che l’era affezionatoSe la dava a gambe scappando nel pratoCome capo-muta della claque era adorata

Ombre

Elegante e dimesso come l’ombra delle foglieTrascorreva il suo tempo senza rimpianti né voglieIn un aiuola fiorita coltivava i suoi ricordi lontaniCiclamini margherite primule viole ma non tulipaniI loro turgidi arroganti colori li trovava pacchiani

Mantra

Come un mantra scolorito e dismessoRipeteva un verso incompleto e sconnessoNon era un lamento né un’invocazioneNon aspettava risposta né spiegazioneGorgogliava sommesso senza ragione

Telepatia

Un giorno scoprì che con la sua telepatiaPoteva frugare nei cervelli come una spiaMa passato il divertimento inizialeCapì che leggere gli altri le faceva maleE si ritorceva sul suo equilibrio mentale