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mar 27 dicembre 2011  La nebbia a gl’irti La nebbia a gl’irti colli piovigginando salee chi guida in pianura se la cava maleE’ così fitta che non si vede niente:la strada un cartello un catarifrangenteSe almeno arrivasse un bel temporale

  Il fulmine è una scarica elettrica naturaleche nasce nelle nuvole durante un temporaleE’ seguito, poco dopo, da un tuonoche rimbomba con un gran frastuonoma tu non lo temere: è un rumore buono

Quando il sole si abbassa e perde calorele foglie lo seguono cambiando colorema restano ancora appese ai loro ramifinché non giungono da paesi lontaniventi freddi e crudeli con rapaci mani

Fossi e canali sono torrenti artificiali utili all’agricoltura e talora vitali ma se ne trascuri la manutenzione senza volere propizi un’alluvione e sarai causa dei tuoi propri mali

Vieni ad accarezzare la lavanda del giardinoè quel cespuglio verde col fiore azzurrinotoccalo garbata con le tue maninee annusa il profumo sulle tue ditinepoi raccogli qualche fiore per un cassettino

Tutti noi preferiamo il sole, ma anche la pioggia ci vuole, se non piovesse, stanne pur certo, la terra sarebbe un enorme deserto una landa mortale che nessuno vuole

E se nel pieno dell’estate te la vuoi spassaresdraiati all’ombra di un pioppo secolarein compagnia d’un merlo come solo vicinoscivola piano piano in un fresco pisolinomentre, in alto, le cicale continuano a cantare

Il glicine è un rampicante vigorosocon fogliame elegante e tronco legnosoma ciò che lo rende da tutti tanto amatoè il dolce profumo del suo fiore delicato:un fragile grappolo viola tenue e festoso

E non disprezzare le rose a spallierain bocciolo al mattino sfiorite la seracon la loro fioritura generosain questi giorni precocemente esplosastanno profumando