FACTOTUM

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dissuasoreIn via Clavature, nel quadrilatero romano che ospita il mercato vecchio, si trova una robusta colonnetta di metallo capace di scomparire a comando nella pavimentazione di porfido. Lo scopo del marchingegno chiamato “dissuasore mobile” è quello di impedire, quando sporge dal terreno, il transito degli autoveicoli comuni del popolo di dio, pur consentendolo ai pochi privilegiati che ne abbiano dimostrato la necessità o la pubblica utilità.
Di solito si tratta dei furgoni commerciali destinati al rifornimento dei negozi e dei banchi della zona che, con un’apposita tessera, persuadono il dissuasore a sparire momentaneamente sotto terra per lasciarli passare.
Al loro primo apparire, le colonnette a scomparsa destarono una certa curiosità non solo nei bambini e c’era sempre qualche spettatore che assisteva alla sparizione e ricomparsa del cilindro di acciaio con lucette sfolgoranti. 
Dopo anni di servizio, il dissuasore si è ormai guadagnato l’indifferenza generale e anche la mia, ma oggi per la prima volta ho notato una piccola etichetta in fondo al cartello segnaletico di pericolo. C’è sempre stata? o è una recente aggiunta?
La natura della scritta latino-americana “FUCKTOTUM”, cioè “FOTTITUTTO” fa pensare ad uno scherzo, ma chi può dirlo (kilpoldir?)? Che sia un incitamento multilinguistico nelle due lingue universali del presente e del passato alla distruzione del tutto?
Uno sberleffo irriverente ad una nuova fastidiosa trovata tecnologica, che sfrutta l’omofonia con il comune termine FACTOTUM, o altro ancora?
Se qualche cortese lettore conosce la spiegazione del piccolo enigma me lo scriva PLEASEQUAESO.
Indagate fratres.


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