Capolavoro sfregiato con… un chewing gum

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The BayDurante una visita della sua classe al Detroit Institute of Arts, un dodicenne ha appiccicato il suo chewing gum al dipinto The Bay di Helen Frankenthaler, considerato uno dei più preziosi pezzi in esposizione. La gomma è stata subito scoperta e rimossa dal personale del museo e pare non lascierà danni permanenti, solo una macchietta temporanea.
La cosa interessante è che il ragazzino, opportunamente sgridato, non pare avesse nessuna particolare intenzione di sfregiare un’opera d’arte. Insomma: “Che c’è di male? Aveva già perso il gusto di menta”
I suoi insegnanti giurano che, prima della visita, avevano dato le loro brave dritte agli scolari sul comportamento da tenere dentro al museo ma, “… ha solo dodici anni” , così hanno detto, per giustificarne la condotta.

Personalmente, ritengo che masticare un chewing gum visitando un museo sia già di per sé inaccettabile, e meriterebbe uno scappelloto old style, ma io, come tutti i bolognesi non ruminanti, riconosco di avere un nervo scoperto sull’argomento, perché le macchie nere che deturpano i pavimenti dei nostri bei portici, quelle più resistenti e schifose, altro non sono che gomme da masticare bellamente sputate per terra, ndo’ cojo cojo.
E non si creda che sia un danno economico minore di quello del restauro del dipinto macchiato. Non c’è spazzola meccanica lava-asciuga fornita delle più velenose schiume detergenti, né nostalgica ramazza manuale dalle setole più abrasive che li rimuova; ci vuole una spatola da stucco e molta, molta pazienza per schiodarle dalle marmore superfici a cui hanno aderito.

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