- Hanno detto che se non mantengo il distanziamento sociale un droplet mi può compromettere il lockdown e chi s’è visto s’è visto.
- Io avevo capito il contrario, che il lockdown è fatto di droplet belli grossi che si sfidano a distanza sociale, ma senza pericolo.
- Come quando si boccia invece di andare a punto, praticamente.
- Su per giù, però oggi il divario su base stabile si è differenziato in meglio da ieri, hanno detto.
- L’hai capito da quel personaggino in piedi che parla con l’alfabeto muto?
- Si capisce, io ascolto solo quella. Per gli altri ci vorrebbe la traduzione.
- Perché sono troppo intelligenti. Se parlassero chiaro gli si smaglierbbe la sapienza.
- Però a forza di dai e dai vedrai che una qualche volta gli scappa detto qualcosa che lo capiamo anche noi.
- Anche senza ascoltare, come facciamo adesso?
- Per quello ci vuole più tempo, o almeno dovrebbero chiamare un virologo.
- Anche per me sono i più belli. Se Panini facesse le figurine ne venderebbe un mucchio, adesso che il campionato è fermo e i bar sono chiusi.
- Dici di fare un album di tutti i virologhi… Come si dice virologhi o virologi?
- Secondo me sta meglio col GHI. Ma, secondo te, chi lo decide come farsi chiamare? Loro?
- No, no il nome di categoria lo decide la Federazione.
- Ma sono proprio divisi in squadre da 11 come i professionisti?
- Be’ fanno bene. Un bel gioco di squadra è più professionale, poi si sorteggia a chi tocca difendere una teoria e l’altra squadra deve attaccarli così anche noi possiamo fare il tifo per uno o per l’altro.
- E chi vince alla fine? Non conteranno mica i morti?
- Per forza. Però, non so se vinca chi ne fa di più o di meno.
- Bisognerà chiedere alla muta.