De bello gallico, IV, 17

La costruzione del ponte comportava il superamento di grandissime difficoltà. La larghezza e la profondità del fiume e la rapidità della corrente imponevano strutture solidissime, di considerevole lunghezza e ancorate con sostegni eccezionalmente robusti. A questo scopo vennero escogitati, come sostegni fissi, cavalletti a due gambe di fattura molto particolare: ciascuna gamba del cavalletto era costituita da due robusti pali, di circa 45 cm di diametro ricavati da tronchi delle foreste di quei luoghi; essi erano uniti fra loro da traverse lunghe circa 60 cm che conferirono a ciascuna gamba l’aspetto di una scala a pioli, che ben si oppone, permettendo il passaggio dell’acqua fra un piolo e l’altro, alle correnti impetuose del Reno. I due pali erano di lunghezza variabile a seconda della profondità del fiume e, appuntiti ad un’estremità, venivano conficcati nel terreno non verticalmente ma inclinati, in rapporto alla corrente; infatti delle due gambe del cavalletto, poste fra loro ad una distanza sul fondo del fiume di 12 m, quella a monte veniva inclinata secondo corrente, quella a valle contro corrente. Una grossa trave univa ciascuna coppia di piloni, completando così il cavalletto: sopra queste duplici coppie di travi si poggiavano travi spesse 60 cm e lunghe quanto la distanza di un pilone dall’altro, cioè, fuori dall’acqua, circa 5 m. La pavimentazione era costituita di un’intelaiatura di legno appoggiata sui tronchi trasversali e ricoperta di tavole e graticci. Assicurata grande solidità all’insieme grazie ai cavalletti fissi e stabili si doveva comunque assicurare alla costruzione una certa elasticità che le consentisse di sostenere il continuo assalto cui era sottoposto dalla corrente. A questo scopo non vennero usati chiodi e caviglie metalliche per legare le varie parti tra loro, ma speciali legature di corda. Il ponte venne inoltre dotato di ulteriori opere di rinforzo e protezione: a valle pali obliqui fissati sul fondo, per aumentare la resistenza del ponte alla forza della corrente e a monte, a breve distanza, delle speciali palizzate allo scopo di attutire eventuali urti con tronchi d’albero o pesanti imbarcazioni che i nemici avrebbero potuto abbandonare alla corrente per danneggiare il ponte. Si è calcolato che il ponte avesse una carreggiata larga 4 m e fosse lungo circa mezzo chilometro, con 56 campate della lunghezza di circa 8 m (ognuna poggiante su due cavalletti).

Tale imponente opera, che aveva richiesto un immane lavoro di ricerca e lavorazione del materiale nonché di progettazione ed esecuzione, venne completata in soli dieci giorni.